«Oggi è un giorno molto triste, perché è scomparso un amico: Carmelo Imbriani. Sono molto vicino al fratello, a tutta la sua famiglia e alle persone che gli hanno voluto bene». In commosso ricordo dell’ex attaccante del Napoli, scomparso questa mattina a Perugia, apre la conferenza stampa di Antonio Conte, alla vigilia della sfida contro la Roma.
Una gara, quella contro i giallorossi, che il tecnico avrebbe preferito giocare «domenica sera e invece ci tocca la terza partita in sette giorni, dopo aver affrontato squadre importanti. Contro la Roma non è mai semplice. L’indice di difficoltà è elevato, anche se qualcuno può dire che i giallorossi ora stanno faticando. L’organico è di grande valore e gli obiettivi, a inizio stagione, erano ambizioni. Qualche risultato negativo ha portato la società a esonerare Zeman e ad affidare la panchina ad Andreazzoli e faccio gli auguri a entrambi, ma il valore dei giocatori rimane immutato. Inoltre, quella contro la Juve, per le motivazioni che regala, è la partita giusta per loro».
La Juve arriva dal successo di Glasgow e dagli elogi sperticati che hanno fatto seguito alla gara contro gli scozzesi: «Mi auguro che non ci appesantiscano – sottolinea Conte – Serve equilibrio, in ogni situazione. Qualche settimana fa si parlava di una “mini crisi”. Io non la vedevo e il campo mi ha dato ragione. Ora ci sono gli elogi, giusti, vista l’impresa compiuta martedì, ma non devono toccarci. Ci rituffiamo in campionato, sapendo che da qui passa la nostra crescita».
La partita contro il Celtic ha inevitabilmente comportato un notevole dispendio di energie:«Siamo tornati alle 5.30, ma con una bella vittoria e il morale alle stelle e questo aiuta il recupero. I ragazzi stanno bene, parlerò con loro per capire se qualcuno è più stanco, altrimenti l’intenzione è confermare la squadra che ha fatto bene nelle ultime due partite».
Dalle parole di Conte si potrebbe quindi pensare a una conferma della coppia di attacco Matri-Vucinic che sta facendo faville: «C’è stato un momento in cui hanno fatto bene Giovinco e Quagliarella, o Giovinco e Vucinic – ribatte il tecnico – Non ci sono gerarchie prestabilite. Ho la fortuna di poter scegliere tra cinque attaccanti e non è un problema, visti i numeri, la posizione in classifica e il cammino in Champions. Chiellini? Mi auguro di averlo in gruppo dalla prossima settimana e che ci sia disponibilità da parte sua per la partita contro il Siena».
Nella trasferta in Scozia la Juve ha dato a tutti la sensazione di essere ormai pronta a giocarsela con le grandi d’Europa: «A inizio stagione si parlava di una Juve che balbettava in Champions – sorride Conte – e ora, quattro mesi dopo, le opinioni sono già cambiate. Non era vero quanto si diceva prima e non è vero quanto si pensa ora. Semplicemente, noi cerchiamo di essere sempre protagonisti. L’obiettivo è proseguire la crescita iniziata un anno e mezzo fa. I passi sono stati straordinari, partendo da due settimi posti, e questi non sfuggono neanche all’estero. Questo ci deve dare orgoglio e la forza di continuare a lavorare duramente. La percezione della Juventus è cambiata in Italia, dove siamo diventati un esempio, speriamo che accada anche in Europa e che si possa entrare nell’elite del calcio».
La precisazione è doverosa, ma la prova di Glasgow ha entusiasmato anche il tecnico: «Valutando la partita da ex calciatore, devo dire che visto l’ambiente e gli avversari che andavano a mille all’ora, martedì c’erano tutte le condizioni per prendere un’imbarcata. Invece i giocatori sono stati bravi ed equilibrati. La squadra si è comportata meglio anche di alcune Juventus del passato in cui ho giocato io e che in situazioni analoghe si erano fatte travolgere».
Il turno di Champions ha proposto anche la super sfida tra Real e Manchester e Conte naturalmente l’ha seguita con interesse: «E’ bello vedere una partita del genere essendo l’allenatore di una squadra che partecipa alla stessa competizione. Sono orgoglioso di disputare la Champions League. Vogliamo essere protagonisti: sappiamo che squadre come Real e Manchester sono state costruite negli anni per vincere e che noi siamo solo un’outsider, ma possiamo dare fastidio a chiunque. Gli apprezzamenti per il mio lavoro? Fanno piacere, e devono essere gratificanti per tutti, anche per i giocatori e la società. Significa che ci stiamo comportando tutti bene».
L’ultimo pensiero è per Diego Milito, infortunatosi seriamente nella sfida di Europa League tra Inter e Cluj: «Gli faccio i miei migliori auguri. E’ un grande calciatore, un ottimo ragazzo e quando capitano questi incidenti spiace. Ho avuto anche io infortuni in carriera e so cosa si prova, ma sono convinto che si riprenderà e tornerà ancora più forte di prima».