I bianconeri, in vantaggio con Pirlo, vengono ripresi da Darmian e superati da Quagliarella. E ogni tentativo di riagguantare il punteggio si ferma sul palo.
Potrebbero bastare i tre pali colpiti a spiegare perché la Juventus abbia lasciato il Derby al Toro. Sono il modo più semplice in fondo per illustrare una gara decisa più dalla sorte che da quanto espresso in campo dalle due squadre. I granata hanno capitalizzato al massimo le rare occasioni avute, i bianconeri, in vantaggio con Pirlo, ripresi da Darmian e superati da Quagliarella, le hanno provate tutte, ma proprio tutte per riagguantare la gara, ma oggi, evidentemente non era destino.
Il primo tentativo arriva dopo 55 secondi. Morata riceve da Pirlo, si gira e spara alto il destro da fuori area. Poi la gara inizia a prendere la fisionomia più logica: la Juve manovra paziente e fa girare palla cercando di stanare il Toro che, quando parte, lo fa a testa bassa e spinge soprattutto sulla destra con Bruno Peres. Quagliarella costringe Buffon a sporcarsi la divisa per bloccare il suo rasoterra da fuori area, ma i bianconeri sono comunque in pieno controllo del match e dopo una decina di minuti sfiorano il gol con Matri, liberato in area da un delizioso tocco di Pirlo. La punta controlla con il petto e cerca la volée, ma non trova la porta.
Le squadre tendono a rimanere piuttosto “lunghe”, contrariamente alle abitudini e il contropiede è un’arma in più per i bianconeri: quello che parte dopo un doppio svarione di Gazzi non si chiude solo per l’intervento decisivo di Glik che manda fuori tempo Matri impedendogli di deviare in porta l’assist di Vidal. È la Juve a fare la partita, i ritmi non elevatissimi le sono congeniali e la palla è quasi sempre nella metà campo granata.
In un contesto simile, pur facendo la massima attenzione, è quasi inevitabile che il Toro conceda un calcio piazzato. Accade al 35′, quando Gazzi stende Matri al limite. E quando Pirlo sistema il pallone tutto l’Olimpico trattiene il fiato. Quando torna a respirare non è per un sospiro di sollievo, perché il Maestro ha appena piazzato un capolavoro dei suoi all’incrocio.
La gara sembra trascinarsi senza sussulti fino all’intervallo e invece, proprio pochi secondi prima del fischio di Tagliavento, Quagliarella controlla un innocuo pallone sulla destra e trova Darmian dalla parte opposta. Lo stop non è dei migliori, ma sufficiente ad avere il tempo di anticipare l’uscita di Buffon e siglare il pareggio.
La Juve di inizio ripresa è più decisa e dopo sei minuti Pirlo quasi concede il bis: si procura una punizione ai venticinque metri, ancora fallo di Gazzi, e disegna un’altra traiettoria magistrale, che questa volta però si stampa sul palo esterno.
Si passa così dal possibile vantaggio bianconero a quello granata: Darmian sfonda dalla sinistra e restituisce a Quagliarella il favore del primo tempo, servendolo a pochi passi da Buffon e permettendogli di superarlo con un tocco d’esterno.
Allegri interviene, sostituendo Morata con Tevez e la Juve riprende a macinare gioco come se nulla fosse accaduto. Pereyra crossa per la testa di Vidal che gira a lato di poco, Lichtsteiner per quella di Matri, che scalfisce il palo. Il conto dei legni sale a tre, quando Matri crossa dalla sinistra, il pallone attraversa tutto le specchio della porta e rimbalza sul montante. Poi è Sturaro a sfiorare il gol, ma il suo colpo di testa trova la respinta di Padelli. Il Toro non produce nient’altro che una girata di Quagliarella deviata in rete da Martinez, in netta posizione di fuorigioco.
Il pareggio non solo sarebbe meritato, andrebbe perfino stretto ai bianconeri. Allegri tenta il tutto per tutto e dopo aver cambiato Pereyra con Pepe, manda in campo anche Llorente al posto di Padoin. Il finale è un’assalto all’arma bianca, ma per come si è svolta la gara, era fin troppo evidente che il destino avesse già deciso: il Derby va al Toro. Una volta ogni vent’anni può capitare.
TORINO-JUVENTUS 2-1
RETI: Pirlo 35′ pt, Darmian 45′ pt, Quagliarella 12′ st
TORINO
Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; B. Peres, Benassi (27′ st Vives), Gazzi, El Kaddouri, Darmian (37′ st Molinaro); Quagliarella, M. Lopez (16′ st Martinez)
A disposizione: Ichazo, Castellazzi, Gaston Silva, Jansson, Bovo, Basha, Farnerud, Gonzalez, Amauri.
Allenatore: Ventura
JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Padoin (41′ st Llorente); Vidal, Pirlo, Sturaro; Pereyra (33′ st Pepe); Matri, Morata (20′ st Tevez)
A disposizione: Storari, Rubinho, Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Marrone, Coman.
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Tagliavento
ASSISTENTI: Di Liberatore, Stefani
QUARTO UFFICIALE: Petrella
ARBITRI D’AREA: Banti, Gervasoni
AMMONITI: 15′ st Gazzi, 25′ st Moretti, 32′ st Bonucci, 43′ st Vives
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