Dopo i sei gol rifilati al Verona in Coppa Italia, trovarsi lo stesso avversario di fronte a distanza di così poco tempo presentava un rischio concreto: sottovalutarlo, prendere la partita sottogamba e di vivere una serata di sofferenza. E sarebbe stato un delitto, visto il pareggio della Roma a Palermo.
Ebbene, giovedì c’erano voluti sei minuti per passare in vantaggio. Oggi ne sono bastati tre. Tanto ci mette Pogba, che già si era levato lo sfizio quattro giorni fa, a piazzare il suo rasoterra nell’angolino. E visto che una grande squadra deve sempre cercare di migliorarsi, per raddoppiare la Juve evita di aspettare il 21′, come accaduto in Coppa, e al 7′ è già 2-0: Morata crossa dalla destra, Pogba lascia scorrere per Tevez e l’Apache spedisce in rete di prima intenzione.
Segnare il terzo al 12′ sarebbe impietoso, ma Pirlo ci prova lo stesso. La sua punizione è indirizzata all’incrocio e Rafael vola a deviare in angolo. Dopo un inizio del genere, e dopo aver subito sei reti nella partita precedente, qualsiasi avversario sarebbe moralmente devastato. Invece va applaudito il carattere del Verona che prova a risollevarsi con Toni, il cui sinistro in diagonale si trasforma in un assist per Martic. Il croato arriva sul pallone quando ormai sta per uscire sul fondo e non riesce a far altro che a colpire l’esterno della rete.
La gara è comunque già finita. Questo non significa che non ci siano motivi per godere dei restanti minuti. Uno di questi è Pogba; ipnotico quando dribbla al limite e indirizza il destro nell’angolino, monumentale quando recupera in difesa e svetta di testa sovrastando Toni, non uno qualsiasi.
Un altro è Morata. Il ragazzo cerca giocate difficili e magari non sempre riescono, ma quando perde palla, recupera velocemente e va a riconquistarla. Gesti che Allegri apprezza e che il pubblico sottolinea a suon di applausi. Tanta applicazione meriterebbe un gol in premio, ma il destro sparato dal limite a inizio ripresa finisce sul fondo per pochi centimetri e quando poco dopo parte in velocità e serve Tevez a centro area, esagera con la potenza del cross e l’Apache non riesce a centrare la porta.
Un terzo è Pereyra, che evidentemente ha un conto aperto con il Verona. Contro i gialloblu aveva segnato giovedì la sua prima rete con la maglia della Juve e questa sera concede il bis, seguendo la prepotente discesa di Chiellini, dettando il passaggio e spedendo sotto la traversa una saetta di destro.
E poi mettiamoci Tevez, che avrebbe già dato, ma che alla mezz’ora si concede la doppietta, ricevendo da Marchisio e infilando in diagonale il pallone tra le gambe di Rafael, unica soluzione possibile dalla sua posizione.
Allegri concede un po’ di minuti a Pepe, Padoin e Giovinco, in campo per Pereyra, Marchisio e Tevez e, nonostante il punteggio rotondo, la Juve chiude in avanti, continuando a spingere fino al fischio finale, mostrando una condizione atletica devastante e, ancor di più, di una “fame” senza limiti. Il cammino è ancora lungo, ma intanto la Signora si porta cinque passi in avanti rispetto alla Roma.
JUVENTUS-VERONA 4-0
RETI: Pogba 3′ pt, Tevez 7′ st, Pereyra 21′ st, Tevez 29′ st
JUVENTUS
Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba, Pirlo, Marchisio (33′ st Padoin); Pereyra (30′ st Pepe); Tevez (39′ st Giovinco), Morata
A disposizione: Storari, Rubinho, Lichtsteiner, Mattiello, Padoin, Vitale, Coman, Giovinco, Llorente.
Allenatore: Allegri
VERONA
Rafael; Martic, Marques, Marquez, Rodriguez, Brivio; Sala (18′ st Saviola), Tachtsidis (31′ st Hallfredsson); Greco; Toni, Christodoulopoulos (42′ st Valoti)
A disposizione: Benussi, Gollini, Sorensen, Campanharo, Agostini, Fares, Lopez, Nenè
Allenatore: Mandorlini
ARBITRO: Irrati
ASSISTENTI: Crispo, De Pinto
QUARTO UFFICIALE: Faverani
ARBITRI D’AREA: Mazzoleni, Baracani
AMMONITI: 2′ st Greco, 34′ st Rodriguez