Le prodezze del regista e dello spagnolo nella ripresa decidono la gara e rilanciano la Juve sola in vetta alla classifica.
Due giocate d’autore risolvono la gara del Castellani, interpretata, va detto, in modo egregio dai padroni di casa, grazie a un atteggiamento spavaldo e a un pressing continuo. Riconoscere i meriti dell’Empoli equivale a fare altrettanto con quelli della Juve, che riesce a mantenersi lucidità e calma nel primo tempo e a colpire con i suoi fuoriclasse nella ripresa.
E non era affatto scontato riuscirci, perché come mercoledì a Marassi, anche questa sera i bianconeri si trovano di fronte un avversario animato dal sacro fuoco. Allegri schiera l’inedita coppia Giovinco-Morata, propone Pereyra sulla destra e il ritorno di Pirlo in cabina di regia. Sarri punta tutto sull’agonismo e l’organizzazione: i suoi uomini iniziano la gara correndo su ogni pallone come degli indemoniati e non permettono ai Campioni d’Italia di ragionare, anzi li costringono a diversi errori in fase di impostazione. Quando le combinazioni riescono però, la Juve arriva in area con pochi tocchi. Giovinco è il più attivo e si presenta per due volte al tiro dal limite: il primo è bloccato da Bassi, il secondo viene ribattuto dalla difesa.
L’Empoli non si limita all’aggressività, ma propone anche un’ottima manovra che porta Zielinki alla conclusione, neutralizzata da Buffon. I duelli uno contro uno possono essere la chiave del match, almeno a vedere come Pereyra e Morata, intorno al 20′, arrivano a crossare dalle fasce. Gli spunti non hanno esito, ma danno l’idea di quanto sia importante per i bianconeri far valere le qualità tecniche. E quando iniziano a farlo prendono campo e schiacciano l’Empoli, più intimidito rispetto all’avvio di partita. Morata parte in velocità, semina il panico e si rende prezioso anche come rifinitore: il suo assist per Vidal è goloso, ma il cileno chiude troppo il diagonale.
Uno scontro di gioco con Chiellini durante il primo tempo costringe Ogbonna a rimanere negli spogliatoi e la Juve riparte nella ripresa con Lichtsteiner nella posizione di difensore di destra. L’atteggiamento dei bianconeri è subito propositivo e Morata cerca la porta dalla distanza, liberandosi con un ottimo movimento, ma sbagliando la mira. L’intervallo però rinvigorisce anche l’Empoli, che ora pressa con la stessa convinzione di inizio gara e per dieci minuti tiene la Juve lontano dalla propria area. Ci pensa Asamoah a dare la scossa, con un’accelerazione bruciante, che lo porta ad effettuare un velenoso tiro cross dal fondo. Bassi respinge sui piedi di Marchisio, che controlla e cerca l’angolino, mettendo a lato di un soffio.
L’occasione suona come una sveglia per la Juve, che sfiora il gol anche con Chiellini: Pirlo pennella dalla bandierina e il colpo di testa passa a un centimetro dall’incrocio. In pochi minuti l’inerzia della gara torna nelle mani della squadra di Allegri e quando Giovinco viene atterrato da Tonelli e conquista una punizione dal limite, gli occhi di tutto il Castellani cercano Pirlo. Il Maestro sistema il pallone, alza la testa, prende la mira e delizia gli sguardi, con una pennellata d’autore che vale il vantaggio.
L’Empoli ha coraggio e personalità e non si abbatte, arrivando subito vicinissimo al pareggio con la girata di Pucciarelli, deviata in angolo da Buffon con un riflesso provvidenziale.
Allegri manda in campo Tevez al posto dell’ottimo Giovinco e l’Apache combina subito bene con Morata: sul suo diagonale Bassi respinge e Marchisio, che per primo arriva sul pallone, è troppo defilato per riuscire a evitare il palo.
Poco male, basta un minuto per trovare il raddoppio, con una giocata superba: questa volta è Tevez a regalare l’assist a Morata, che riceve appena entrato in area, si sposta il pallone sul sinistro e spara un missile terra aria imprendibile per Bassi. La partita praticamente finisce qui e si deve giusto registrare, per dovere di cronaca, una prodezza di Buffon su Tavano e l’espulsione di Tonelli negli ultimi secondi, colpevole di stendere Tevez lanciato a rete.
L’unica nota stonata del finale di gara è il fastidio accusato da Asamoah, rilevato da Padoin. Per il resto c’è solo da sorridere: per la maturità mostrata dalla squadra in una partita che, specie dopo la beffa di Genova, poteva rivelarsi indigesta. Per le ottime indicazioni ricevute da Pereyra, Giovinco, Morata. Per il ritorno di Andrea Pirlo al gol. Per i miracoli di Buffon. Per i tre punti e la vetta della classifica nuovamente in solitaria. Perché nel giorno del suo 117° compleanno era doveroso che la Juve si facesse un bel regalo. Soprattutto per il fatto che martedì c’è la Champions. E per arrivarci con lo spirito giusto, serviva proprio una serata del genere.
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EMPOLI-JUVENTUS 0-2
RETI: Pirlo 16′ st, Morata 27′ st
EMPOLI
Bassi; Laurini (13′ st Hysaj), Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce; Zielinski (29′ st Tavano); Maccarone (35′ st Mchedlidze), Pucciarelli
A disposizione: Pugliesi, Barba, Biggeri, Bianchetti, Moro, Signorelli, Laxalt, Rovini, Aguirre
Allenatore: Sarri
JUVENTUS
Buffon; Ogbonna (1′st Lichtsteiner), Bonucci, Chiellini; Pereyra, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah (36′ st Padoin); Giovinco (23′ st Tevez), Morata
A disposizione: Storari, Rubinho, Romulo, Pogba, Mattiello, Coman, Llorente
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Tonolini, Crispo
QUARTO UFFICIALE: Petrella
ARBITRI D’AREA: Doveri, Fabbri
AMMONITI: 8′ st Vidal, 15′ st Tonelli, 48′ st Hysaj
ESPULSI: 50′ st Tonelli