«Oltre a fare una grande Champions il primo obiettivo sarà il sesto scudetto di fila. Ora però pensiamo a chiudere bene il campionato e alla Coppa Italia»
«Giocheranno Neto, Rugani, Bonucci e Barzagli in difesa. A centrocampo, se sulla destra ci sarà Padoin, come mezz’ala giocherà Pereyra, altrimenti Cuadrado sulla fascia e Sturaro interno. Poi Lemina, Asamoah e Alex Sandro e in avanti Dybala e Zaza». Massimiliano Allegri in conferenza stampa snocciola la formazione che scenderà in campo a Verona, lasciando solo un dubbio sulla parte destra del centrocampo. Dubbi non ce ne sono invece riguardo all’atteggiamento con cui i bianconeri dovranno affrontare il penultimo impegno del campionato già vinto: «Vogliamo finirlo nel migliore dei modi, contro in Verona che avrà l’occasione di rendere meno amara la propria stagione, per poi preparare la finale di Coppa Italia contro un Milan arrabbiato, che cercherà di vincere per arrivare in Europa League, se non dovesse farcela centrando il sesto posto».
La sfida di domani sarà anche l’ultima partita di Luca Toni, cui Allegri rivolge «i complimenti per una carriera straordinaria. Speriamo non ci faccia gol, visto che ne abbiamo subiti solo tre nel girone di ritorno… Complimenti a Toni quindi, ma anche a Di Natale, che ha annunciato il suo addio al calcio e al Cagliari, squadra a cui sono molto legato, che è tornato in serie A. Ora rimangono la salvezza del Livorno e la promozione Pescara A quel punto sarebbe una stagione perfetta…».
Dopo il rinnovo del contratto siglato ieri, che legherà Allegri alla Juve per altre due stagioni, le domande virano sul mercato e sugli obiettivi per la prossima stagione: «La società ha sempre allestito squadre competitive e vincenti in e credo che dopo questo primo anno una squadra così giovane possa avere un futuro importante e grandi margini di crescita. Al di là delle vittorie è proprio vedere crescere tecnicamente i giocatori che mi dà più soddisfazione. Il primo obiettivo della prossima stagione, oltre a giocare una grande Champions, che non vuol dire sicurezza di vincerla, sarà centrare il sesto scudetto di fila. Non è mai accaduto, quindi giocheremo per la leggenda».
Intanto la sua Juve ha riscritto la storia, ma quell’aggettivo, “sua” suona stonato alle orecchie di Allegri: «Sarebbe riduttivo pensare che sia determinante una sola persona. Le vittorie trovano la propria base nella società. La Juve ha vinto con Allegri, Conte, Lippi, Capello, Trapattoni… Quando la società è forte, è più facile ottenere i risultati».