«La partita più importante della fase a gironi». Massimiliano Allegri spazza via ogni dubbio riguardo all’atteggiamento con cui la Juve si prepara ad affrontare il Siviglia. Poco importa che siano già qualificati: i bianconeri vogliono il primo posto nel Gruppo D, perché «vorrebbe dire evitare nel prossimo turno Barca, Real e Bayern, le tre squadre più forti d’Europa -spiega il tecnico – Inoltre vogliamo finire il girone daimbattuti. La Juventus sta continuando il percorso finito l’anno scorso con la finale di Berlino e quest’anno in un girone molto difficile ha ottenuto la qualificazione, facendo addirittura meglio: abbiamo più punti e abbiamo subito solo due gol, entrambi in trasferta».
Insomma Allegri vuole chiudere in bellezza questa prima fase di Champions. Non sarà semplice però, perché il Siviglia si gioca l‘accesso all’Europa League e perché gli indisponibili sono parecchi: «Mandzukic questa mattina è arrivato febbricitante e sarebbe stato un rischio portarlo. Evra ha preso una botta venerdì sul ginocchio e per due giorni non si è allenato con la squadra. Questa mattina ha provato, ma ho preferito lasciarlo a casa. Khedira ha fatto gli esami e tutto procede per il meglio.Caceres ha bisogno di lavorare, mentre Lemina ha il solito problema al tendine rotuleo che in questo momento lo sta frenando. Insomma, fare la formazione è semplice, quindi non c’è bisogno che sveli nulla… Di sicuro però non farò le mie scelte pensando alla Fiorentina, perché domani è troppo importante dare seguito alla nostra striscia di risultati positivi».
Nessuna anticipazione neanche su chi giocherà in avanti, anche se, rinunciare al Dybala delle ultime settimane sembra difficile: «Non ho mai avuto dubbi sul suo valore. Veniva da un unica stagione in Serie A, per altro senza giocare nell’ultimo periodo, quindi andava protetto. Ora sta facendo bene, ma ci sarà anche il momento in cui dovrà rifiatare. Per arrivare a essere uno dei più grandi al mondo e con le qualità che ha ci può arrivare, deve ancora migliorare. Ha grande determinazione e questo accelera il processo di crescita. Lo stesso discorso vale per Morata – conclude Allegri – Anche lui può essere uno dei migliori, deve però continuare a migliorare».