Secondo il Mister una fase così importante della stagione si affronta in un solo modo: «Una partita alla volta». Così in conferenza stampa pre Juve-Inter
La spensieratezza e l’attenzione: due concetti solo apparentemente contraddittori, che per Mister Allegri sono le due caratteristiche fondamentali con le quali la Juve deve affrontare i prossimi mesi. Lo ha detto infatti tante volte, lo ribadisce anche oggi in conferenza stampa pre Juve-Inter a Vinovo: «Arriviamo da un periodo importante, nel quale abbiamo vinto molte partite, ma il difficile viene adesso». E aggiunge: «Dobbiamo trasformare l’entusiasmo in equilibrio, perché non abbiamo ancora vinto niente». L’esempio più calzante è proprio l’ultima vittoria, contro la Roma due giorni fa: «I ragazzi hanno disputato un buon match, partendo forte ma poi mantenendo la pazienza e aspettando il momento giusto per colpire».
Attenzione ed equilibrio, si diceva, ma anche spensieratezza: in che senso? «Non dobbiamo pensare troppo a quello che abbiamo davanti – argomenta il Mister – Ma dobbiamo affrontare, con la giusta dose di incoscienza, una partita alla volta». A cominciare da quella di domani: «Entrambe le squadre si giocano un obiettivo stagionale, l’accesso alla Finale di Coppa Italia. Inoltre l’Inter è una squadra che non è per niente in difficoltà, è nella lotta scudetto: sarà un match difficile e non dobbiamo dimenticare che è solo l’andata, la qualificazione si gioca sui 180 minuti».
Quanto ai ragazzi: «Ho una rosa competitiva, sotto ogni punto di vista. Ormai quasi tutti sono rientrati, attendo ancora Pereyra e Lemina ma ci siamo quasi. Chi scenderà in campo? Valuterò domani. Posso solo dire che Khedira non sarà della partita, voglio dargli la possibilità di lavorare con calma per una settimana in vista della partita di domenica».
Le scelte, d’altronde, non mancano: «Hernanes sarà un giocatore importante da qui alla fine ed è in ottima condizione, Asamoah e Sturaro a centrocampo garantiscono un alto rendimento, Padoin sta bene, Cuadrado ha grandi qualità sia che parta dall’inizio sia che entri a partita in corso, rompendo gli equilibri. Valuterò se fare giocare o meno Bonucci, e se non giocasse il ruolo di centrale potrebbe essere interpretato da Barzagli. Morata, invece, sarà della partita, può darsi dall’inizio: a Roma mi è piaciuto e anche domenica, deve solo tornare a essere anche lui spensierato».
Il concetto è chiaro: possono cambiare gli attori in campo, ma la qualità deve restare invariata. «D’altronde, così è accaduto con la Lazio – nota il tecnico – ho effettuato sei cambi e la partita è stata interpretata benissimo».
È stata interpretata come vuole il Mister: con spensieratezza ed equilibrio, perché, parola di Allegri, «Pensare troppo fa male».