Il tecnico bianconero presenta la gara contro il Cagliari: «Saremo i favoriti se miglioreremo tecnicamente e non affronteremo la stagione con presunzione»
Vigilia di Juventus-Cagliari: prima gara di campionato della stagione e prima partita ufficiale dei Bianconeri all’Allianz Stadium. Un match che oggi, in conferenza stampa, mister Massimiliano Allegri ha presentato così:
UN PENSIERO ALLE VITTIME DI BARCELLONA
«Il primo pensiero va alle vittime di Barcellona: in questo momento è la cosa più importante, ben più di una partita di calcio. I nostri figli troveranno sicuramente un mondo peggiore e molto più difficile, oggi è un giorno molto triste».
AL MERCATO PENSA LA SOCIETÀ
«Oggi parlare di mercato non ha senso. Domani abbiamo la prima partita di campionato, che è sempre difficile, è sempre un’incognita. Numericamente abbiamo bisogno a metà campo di qualcosa in più. Matuidi non è ancora un giocatore della Juventus quindi, al momento, io parlo solo dei miei giocatori. Al mercato ci pensa la società».
UN GRANDE CAMPIONATO, PER UNA GRANDE CHAMPIONS
Vincere è sempre più difficile: quando vinci per sei anni in Italia e fai risultati importanti in Europa, è normale che le avversarie si rinforzino e tu debba ritrovare stimoli nuovi, alzare l’asticella, con una possibilità di errore sempre più bassa. Vincere per sette anni è difficile, ma deve essere il nostro obiettivo. La nostra stagione inizia domani con il campionato, anche se la stagione vera e propria partirà il 1 settembre, quando sarà concluso ll mercato. Potremo fare una grande una grande Champions solo se affrontiamo il campionato nel migliore dei modi: sono due cose che vanno di pari passo.
SBAGLIARE MENO TECNICAMENTE
«In Supercoppa contro la Lazio abbiamo giocato una partita tecnicamente molto brutta dal 10′ al 45′: in quei 35 minuti abbiamo sbagliato palle che non dovevamo sbagliare. Il nostro obiettivo sarà sbagliare meno tecnicamente, perché ti può andare bene con squadre medio-piccole, ma ti può andare male con quelle che lottano per i primi otto posti. Non cambia nulla tra centrocampo a due o a tre: ora la condizione fisica è ancora approssimativa, perché abbiamo iniziato a lavorare tutti insieme soltanto il 22 luglio e la nostra è una squadra forte fisicamente. Non a caso, quelli che sono in migliore condizione adesso sono quelli fisicamente più leggerini, come Cuadrado, Douglas Costa, Dybala o Pjanic. Per domani non ho ancora scelto la formazione: deciderò dopo l’allenamento di oggi».
PARTIRE BENE, CON ATTENZIONE
«Domani bisogna portare a casa i tre punti ed iniziare bene, anche perché avremo un finale di campionato molto difficile, e nelle ultime sei partite avremo tre scontri diretti. Bisognerà anche trovare un po’ più di fiducia. Domenica nessuno si aspettava che potessimo perdere, invece abbiamo perso. Quando pensi di vincere, perdi. Questa è la differenza che passa tra una squadra che è “presuntuosa” e “superficiale”, e una squadra più attenta. La Lazio ha vinto meritatamente perché noi siamo stati più disattenti».
JUVE FAVORITA, SE…
«La Juve è favorita soltanto se tutti ci rimettiamo con le orecchie basse a lavorare, mettendoci al pari degli altri. Non è favorita se affrontiamo la stagione con presunzione, partendo dal fatto che la Juve vincerà di sicuro. Di sicuro non c’è niente: domani alle 18 avremo zero punti come tutti gli altri, e per vincere dovremo averne uno in più di loro alla fine. Quest’anno sarà molto più equilibrato, con una media Scudetto che probabilmente si abbasserà un pochino: saremo in cinque o sei a lottare per il titolo, ma possiamo essere se tutti mantengono la calma, lavorano con equilibrio, senza pensare a quello che potrà succedere. Poi che la Juventus parta per vincere per tutti gli anni, è assodato da sempre… Ma servirà molto equilibrio, senza eccessivo entusiasmo né eccessiva depressione. Anche soltanto per una questione statistica, vincere sarà sempre più difficile, ma l’importante è arrivare a marzo ed essere in lotta per tutti e tre gli obiettivi».
EQUILIBRIO E COSE SEMPLICI
«Bisogna essere bravi, lavorare con equilibrio, ripartire dalle cose semplici, mantenere ordine e rientrare dentro la stagione senza pensare che una partita come quella di domenica possa avere stravolto tutto. Con la preparazione partita in ritardo e il mercato ancora aperto, dovremo essere bravi. In questa fase della stagione le squadre dovrebbero essere già fatte: spero che un giorno si chiuda prima la finestra di mercato, in questo bisogna migliorare. Per rimanere a certi livelli, a quelli delle grandi squadre d’Europa, la normalità deve essere quella di fare grandi stagioni. L’equilibrio mentale è fondamentale: quello che è stato fatto, ormai appartiene alla storia. Ora bisogna ripartire e fare i tre punti, poi altri tre punti, e così via…».
PRIMA VOLTA CON IL VAR
«Il VAR è uno strumento nuovo: vediamo come sarà sviluppato. Al momento potrebbe dare dei vantaggi, ma bisognerà capire come sarà gestito, che è la cosa più difficile, altrimenti potrebbero esserci partite che possono durare tanto per episodi da valutare. Il lato positivo è che quando sarà impiegato il VAR avremo dei time-out come nel basket, che potremo utilizzare per dare indicazioni alla squadra».
OBIETTIVI INDIVIDUALI IMPORTANTI
«In una grande squadra come la Juventus, i giocatori devono essere responsabili e l’allenatore non deve fare “il cane da guardia”. Sta ricominciando la stagione e tutti abbiamo degli obiettivi singoli: io quello di vincere il quarto Scudetto consecutivo; i giocatori di vincere ancora e di fare una grande stagione in Italia e in Europa, anche con la prospettiva dei Mondiali. Questo dovrà essere un grande obiettivo e un grande stimolo».
IL PUNTO SU DE SCIGLIO
«Ho allenato Mattia per due anni al Milan, facendo due buoni campionati, poi si è un po’ perso. Ha delle qualità importanti e ha bisogno di un percorso per poter ritornare a fare quello che sa fare. Non ha perso le qualità: deve soltanto trovare il modo e la convinzione per poterlo fare. In quel ruolo sia lui che Lichtsteiner mi garantiscono sicuramente un’ottima copertura».
E SU CARDIFF…
«Dopo la Finale di Cardiff, c’era molta delusione da parte di tutti. Forse il mondo Juventus aveva avuto poco rispetto del Real Madrid, sottovalutandone la forza. Il Real ha vinto la Finale perché è semplicemente più forte, e l’ha dimostrato in questi anni. Il calcio è molto semplice, anche se in una partita secca può succedere di tutto: la Juventus ha giocato cinquanta minuti al pari del Real, poi quando ci hanno visto in difficoltà ci hanno colpito».
IERI A VILLAR PEROSA IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ALLA SQUADRA
«Il Presidente, come sempre, ha fatto il discorso alla squadra e ha trovato le parole giuste per dare motivazioni e spiegare come deve essere l’annata. Credo che i ragazzi abbiano recepito e da domani dovranno applicarle sul campo, conquistando i tre punti».
DYBALA E UNA 10 CHE NON PESA
«Dybala non ha ricevuto pressioni perché ha un carattere straordinario e obiettivi ben chiari. Per lui sarà una stagione importante: dovrà fare un’annata straordinaria per confermarsi in Italia e soprattutto in Europa. E’ giovane e ha grandissime qualità: farebbe un errore se pensasse di essere arrivato al massimo, ha ancora grandissime possibilità di migliorare e di vincere trofei, ma non deve mai smettere di mettersi in discussione».
LA PRIMA ALL’ALLIANZ
«Sarà importante ripartire dall’Allianz Stadium, con l’apporto dei tifosi: domani è la prima e avremo bisogno anche di loro».