La Juve è una squadra costruita per vincere, ogni volta che scende in campo. Ed è quello che farà anche domani contro l’Atletico Madrid, per quanto, per passare il turno, basterebbe un pareggio. Qualificarsi per gli ottavi di Champions è «il primo obiettivo della stagione», sottolinea Allegri, ma questo non significa che i bianconeri non cercheranno in tutti i modi di farlo da primi nel girone: «Arrivare primi ci permetterebbe di trovare le seconde al sorteggio e dovremo fare tutto il possibile per vincere con due gol di scarto, ma non sarà semplice perché gli spagnoli concedono poche occasioni».
Vincere con due reti di differenza proietterebbe i bianconeri in vetta al Gruppo A, ma certo, contro una squadra come l’Atletico, votata al contropiede, attaccare a testa bassa potrebbe essere un rischio: «Ho una squadra forte in grado di giocare una partita del genere – ribatte il tecnico – e lo abbiamo dimostrato nelle altre gare del girone. Abbiamo perso a Madrid e ad Atene in modo immeritato. Nel primo caso siamo stati dei polli e nel secondo non siamo riusciti a segnare, ma abbiamo sempre avuto un rendimento costate. Affrontiamo una squadra che ha vinto dieci delle ultime undici partite, che ha ottenuto ottimi risultati, vincendo la Liga e sfiorando la Champions. Simeone sta facendo un grande lavoro: vincere contro Real e Barcellona non è semplice, così come arrivare in fondo alla Champions. Merita lil Pallone d’Oro degli allenatori, così come Ancelotti o il ct della Germania…
Noi abbiamo fatto grandi cose in campionato e ora sarebbe importante entrare negli ottavi. Sarà una bella gara come intensità e sotto il profilo tecnico. Non invidio nulla all’Atletico, perché alleno la Juve e ho una squadra con valori morali importanti. Questa è la sua qualità principale, altrimenti non avrebbe vinto tre scudetti di seguito, le Supercoppe e ora non sarebbe di nuovo prima in campionato. A Madrid abbiamo commesso un errore e siamo stati puniti, ma domani sarà una gara diversa e i nostri tifosi ci daranno una mano».
Nell’ultima gara di campionato, a Firenze, la Juve ha cambiato molto, facendo rifiatare alcuni uomini, ma «non mi piace parlare di turnover – sottolinea Allegri – perché la rosa è importante e mi permette di cambiare a seconda delle partite e dei momenti. Giocando una volta ogni tre giorni non si possono tenere in campo sempre gli stessi undici se vuoi mantenere una certa intensità. Quella di Firenze è stata una partita difficile. Si sono affrontate due squadre con lo stesso sistema di gioco ed è più difficile creare delle occasioni. Abbiamo concesso poco e sbagliato molto in fase di ultimo passaggio, ma abbiamo conquistato un punto importante».
Il tecnico non anticipa nulla riguardo alla formazione che schiererà domani sera. Per la stampa si profila un ballottaggio tra Llorente e Morata come spalla di Tevez in avanti, ma Allegri non sciogli i dubbi: «Llorente ha segnato gol pesanti in Europa e Morata ha disputato un’ottima partita in Grecia. È il primo anno in cui si sente un giocatore importante perché a Madrid era visto come un ragazzino. Ci sarà spazio per tutti e due – conclude il tecnico – ma non ho ancora deciso che giocherà dall’inizio».