L’allenatore bianconero torna in conferenza alla vigilia del match con l’Udinese: «Roma angonista forte, campionato aperto: sarà faccia a faccia fino alal fine. Vidal viene a Udine, poi valuteremo. Di Osvaldo non posso che parlare bene. Mio futuro non preoccupi»Rompe il digiuno da conferenza pre-partita dopo 4 mesi, Antonio Conte. E spiega, ironico: «Se sono tornato a parlare, è perché mancano poche partite alla fine del campionato: così posso arrivare con la voce a fine campionato. Temevo di non farcela e ho preferito farla riposare…».
TUTTO PREVISTO «Sul fatto che lo scudetto non fosse vinto, mi sembra in passato di averlo detto e ridetto anche quando qualcuno considerava il campionato finito. E le mie scelte sono state dettate proprio dal fatto che immaginavo un campionato aperto fino all’ultimo. Le decisioni prese, dunque, si sono secondo me rivelate giuste: abbiamo 5 punti di vantaggio con una partita da recuperare, abbiamo fatto un ottimo cammino anche in Europa League. Dunque, quelle scelte, anche di formazione, erano ponderate a dovere. A questo punto non è questione di avere paura o non avere paura che qualcosa vada storto, ma semplicemente di sapere che c’è una antagonista forte. Niente di nuovo per me, ribadisco che lo dicevo e pensavo in passato, come dimostrano anche le scelte di formazione».
CALENDARIO «Giocheremo domani sera per poi rigiocare sabato, ma calcolando che c’è l’intermezzo della Nazionale, non si può parlare di settimana libera… Ma era stato calcolato anche questo. Dal punto di vista psicofisico è indubbiamente un periodo stressante, ma è anche molto, molto esaltante e questo ci deve dare la forza per un finale di stagione nella giusta maniera. Vidal? Ha questo ginocchio un po’ dolente, verrà a a Udine e poi valuteremo se schierarlo o meno».
ANTIPATICI «Garcia parla di Roma che si sente sola? Sono cose sue, io so cosa rappresenta la Juventus in Italia e non c’è bisogno che lo dica anche oggi. In italia o si è Juventini o contro. Noi siamo sempre soli contro tutti. Per loro è un fatto sporadico pensarlo, per noi no. Ma sarà sempre così: sarà sempre sola contro tutti, la Juve. Prima era diventata un po’ più simpatica, ma ora che vince e domina no. E siamo anche un po’ orgogliosi di essere tornati antipatici. Se i giallorossi spronano l’Udinese a dare il massimo, sprecano fatiche: non è il caso di incitare, visto che chi affronta la Juve fa sempre la partita della vita. Quindi, per noi, è normale amministrazione… Quanto a chi dice che la differenza tra la Roma e la Juve la fanno gli arbitri, beh: la questione non mi piace e non rispondo».
IL FUTURO «Penso che il mio futuro oggi sia irrilevante, è molto più importante concentrarci in questo mese per conseguire il massimo. Il resto, in questo momento, è importa poco e non deve preoccupare me e nessuno. Un giudizio su Osvaldo? Di Daniel non posso che parlare bene perché si applica sempre molto in allenamento. Come ho detto anche in passato, ha avuto minor tempo degli altri per capire determinate situazioni, ma ho visto grandissima disponibilità: sì è inserito bene nel gruppo e sono sicuro che ci darà una mano nel raggiungimento degli obiettivi».
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