I bianconeri superano di misura la Fiorentina allo Juventus Stadium, decisivo un gran gol di Asamoah al 43′. Adesso si replica la stessa sfida in Europa League
Sofferta, tirata via con i denti, ma meritata vittoria della Juventus che supera la Fiorentina con una magia di Asamoah, ma soffre tantissimo nella ripresa, quando i viola fanno la partita. Nel primo tempo era stata la squadra di Conte a dominare, per quanto gli uomini di Montella si sono spesso schierati in undici dietro la linea della palla. Dal punto di vista viola è una sconfitta che, pensando alla ripresa, può far sperare in chiave Europa League. Dal punto di vista bianconero può essere preoccupante il calo di intensità della ripresa, in cui la squadra è parsa, a tratti, molle come non lo è mai stata nel triennio di Conte. Di buono, per il tecnico, resta il carattere e la capacità di approfittare anche di una sola occasione.
COME IL DERBY - A un certo punto sembra di rivedere Juve-Toro. La Fiorentina, infatti, abbandona il centrocampo, arretrando la sua linea di azione di una decina di metri e difendendosi compatta sulla trequarti. E così a Juventus si ritrova, come contro i granata, ingolfata e senza sbocchi, con Vidal e Pogba che girano a vuoto: un po’ perché i due incursori bianconeri non paiono nella loro giornata migliore e un po’ perché con undici viola dietro la linea della palla diventa davvero difficile trovare un varco. E’ in queste occasioni che la Juventus rimpiange maggiormente Pirlo che, con uno dei suoi imprevedibili lanci, può indovinare il pertugio nella difesa avversaria.
IL GOL - La partita resta inclinata verso la porta della Fiorentina, con i bianconeri che insistono e cercano il gol, sfiorandolo in varie occasioni (5′ Tevez con un tiro deviato da Gonzalo, 26′ Asamoa che quasi sorprende Neto, pronto il portiere a deviare in angolo d’istinto e 37′ con Pogba con un pallonetto di testa respinto quasi sulla linea da Vargas). Solo una grande giocata, tuttavia, sembra poter sbloccare la partita e ci pensa Asamoah, brillantissimo e vero incubo per Diakité. Il ghanese al 42′ si inserisce in area, dribbla Cuadrado con un controllo di palla spettacolara e spedisce in rete con violenza. Il vantaggio è meritato per la pressione esercitata fino a quel momento, anche se la partita resta difficilissima.
LA BATTAGLIA - Nella ripresa, infatti, la Juventus fatica ancora di più. A volte confusa, con molti errori dei singoli, finisce per subire di più le offensive della Fiorentina che segna un gol, giustamente annullato per fuorigioco, e poi ci va vicino con Gomez e con Vargas. La squadra di Conte è decisamente meno intensa rispetto al primo tempo, riesce a difendersi con ordine, ma non a offendere con sufficiente incisività. Al 35′ il pericolo più grosso per la porta di Buffon con la traversa colpita di testa dal giovane brasiliano Ryder Matos, subentrato al posto di uno spentissimo Gomez. Conte toglie Tevez e mette Isla, adottando un 3-5-1-1 con Marchisio trequartista. Buffon è protagonista di una superba uscita fuori area su Cuadrado. La Juve soffre, ma vince da grande squadra.
Tuttosport