Sotto di un gol (Candreva su rigore) e di un uomo (espulso Buffon), la squadra di Conte strappa l’1-1 contro la Lazio
Per giocare alla pari con la Juventus, una squadra di metà classifica del campionato italiano deve avere un uomo in più. Solo così, si assiste a una partita equilibrata e non a una schiacciante dimostrazione di superiorità da parte dei bianconeri. Ma la di là di questa riflessione, vale la pena ragionare anche sul fatto che sia la Juventus 2 di martedì che la Juventus 1 di questa sera hanno mostrato qualche disfunzione che mai si era notata nella lunga cavalcata delle 12 vittorie consecutive. Soprattutto in fase difensiva e soprattutto su calcio da fermo, la difesa non è sempre impeccabile. Così come andrebbero analizzate le pause che si concede Marchisio e gli inizi un po’ molli di Vidal (poi gladiatorio nella ripresa).
La Juventus è una macchina da guerra e lo ha dimostrato anche questa sera, ma qualche scricchiolio dell’ingranaggio non deve essere sottovalutato, nonostante la prestazione bianconera della ripresa, quando in dieci è riuscita a spaventare una Lazio splendida e tonicissima, sia qualcosa di eccezionale.
La Lazio passa in vantaggio grazie a un rigore concesso da Massa per il fallo di Buffon su Klose. Penalty ineccepibile: Konko pesca il centravanti tedesco in area, anche a causa di una fatale distrazione di Ogbonna; Buffon deve uscire sulle gambe di Klose rendendo inevitabile anche la propria espulsione. Regola stupida, non ci si stancherà mai di ripeterlo, ma… regola: in questo applicata dal direttore di gara.
Entra Storari (che incassa subito il gol di Candreva che trasforma il rigore) ed esce Asamoah, con la Juventus che si schiera con un 4-4-1 (Lichtsteiner e Ogbonna terzini, Tevez arretra a centrocampo) e fatica ritrovare distanze e meccanismi, ma non soffre più di tanto in difesa. Anzi, al 35′ fiora il gol Llorente, apparentemente fuori dal gioco, ma pronto a materializzarsi in partita all’improvviso.
La Juventus della ripresa sembra essersi aggiustata e, a tratti, in dieci sembra essere la Lazio, schiacciata nella sua metà campo dalla rabbia agonistica e dall’esuberanza atletica bianconera. Il pareggio è una diretta conseguenza di questi due fattori: lo segna Llorente, che pennella una traiettoria beffarda staccando di testa su un cross di Lichtsteiner. La Juventus continua a spingere, concedendosi pure qualche rischio di troppo con la Lazio che sfrutta con preoccupante puntualità le disattenzione difensive bianconere sui calci da fermo e sfiora due volte il gol, con Klose e Keita sul primo compie un miracolo Storari, il secondo prende un palo clamoroso. Nel finale entrambe le squadre sfiorano il gol della vittoria, rendendo spettacolare la partita, ma senza cambiare il risultato che, in fondo, è giusto così.
fonte: tuttosport