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La Juve saluta e se ne va: tris all’Atalanta, +7 sull’Inter

Vucinic, Pirlo e Marchisio risolvono in 27′ la pratica orobica e lanciano i bianconeri a 41 punti, in attesa del Napoli stasera. Buffon decisivo, Chiellini attaccante aggiunto, una prova di forza schiacciante della capolista

TORINO - Salutate la capolista. È il coro dello Stadium che accompagna la Juve nella sua prima vera fuga del campionato, a +7 dall’Inter e (per ora) a +8 dalla Lazio e dal Napoli, unico che può avvicinarsi se stasera batte il Bologna. Altrimenti sarà titolo d’inverno per i campioni d’Italia in carica con due giornate d’anticipo. Una prova di forza, l’ennesima, di una squadra padrona dei suoi mezzi, del suo valore e di tutto il torneo. Se non fosse scivolata con le milanesi, la Serie A avrebbe chiuso già ogni conto prima del 2013.
VUCINIC SEGNA, BUFFON PARA, PIRLO MERAVIGLIA. TRIS MARCHISIO - Marrone per Bonucci squalificato l’unica modifica al collaudato 3-5-2, che rivede Vidal e Marchisio insieme a Pirlo e la coppia Giovinco-Vucinic confermata, con Quagliarella ancora in panchina. Il montenegrino, rassicurato dalla confermata maglia da titolare, decide nel suo talentuoso chiaroscuro balcanico che oggi è giorno di festa per cui i gol facili si fanno e anche subito. E infatti Giovinco al 2′ lo mette davanti al portiere e il montenegrino con un piatto destro che facile non è mai mette subito il match in discesa. L’Atalanta è avvelenata, il gol a freddo scatena la rabbia di Bonaventura e di Moralez e trova il suo sfogo nela palla consegnata a Denis e lanciato solo davanti a Buffon. Ma l’uscita del portierone è maestosa, copre la visuale al Tanque e toglie con la mano destra il rasoterra dell’argentino destinato alla rete: un intervento che vale un gol, esaltato dalla curva. Giovinco dall’altra parte si conquista una punizione da una trentina di metri e Pirlo decide di impreziosirla, incastonando sullo sfondo del prato dello Stadium un gioiello arcuato che finisce la sua corsa a fil di palo. Consigli, disperatamente e inutilmente proteso in tuffo, nella vana speranza di respingerla, sfiorata appena dalla mano guantata. Juve 2, Atalanta 0, con lo stadio che continua nella sua festa esaltando il regista della festa. Un gol che entra dentro venti minuti di estasi, uno stato di grazia bianconera con tiri che arrivano da tutte le parti e da parte di tutti: Lichtsteiner, Vidal, Chiellini, Marchisio, Giovinco, Vucinic bombardano la porta avversaria, è uno spettacolo travolgente. Intanto Conte manda a scaldare Quagliarella: tutti pensano a Vucinic, dato in condizioni non perfette alla vigilia, ma il tempo si chiude senza sostituzioni né problemi fisici. Problemi che Marchisio non ha, e per questo Conte gli chiede di essere più presente, più incisivo sotto porta: detto e fatto, con Chiellini ancora lanciato in avanti a servirgli il destro dal limite, che sulle ali di Ale e Ricky infila ancora Consigli per il tris bianconero, di gol e di boato. Che qualche minuto dopo diventa poker, ma stavolta è per il gol del Genoa che pareggia col Torino. Non si smette di festeggiare allo Stadium, mentre in campo Manfredini si procura due gialli in pochi minuti e lascia i suoi anche in inferiorità numerica prima della fine di un tempo da urlo.

GIOVINCO-QUAGLIARELLA, GOL IN FUORIGIOCO. JUVE, MANI SUL CAMPIONATO
 - Al 10′ anche Quagliarella ritrova il campo, con Vucinic a prendersi gli applausi. Non cambia la gara nella ripresa, Giovinco cala il poker ma con la testa in fuorigioco, poi è la volta proprio del numero 27 andare in rete ribattendo la respinta di Consigli di un destro di Pirlo, ma anche qui in offside. Accademia Juve, con l’Atalanta e il gol della bandiera cercato ma non trovato da Peluso a tre metri da Buffon: avranno disturbato le voci di mercato. Giaccherini e Padoin concedono altro riposo a Barzagli e Marchisio, Giovinco continua la ricerca del gol sbattendo su Consigli prima e sparando alle stelle poi l’assist di Giaccherini, poi è la volta di Quagliarella, di Pirlo, di Vidal cercare il gol quasi per inerzia. E mentre a Verona cade anche la Roma, la Juve mette le mani sul campionato.

Fonte-Tuttosport

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