I bianconeri tremano ma escono dal Tardini con i tre punti per la prima volta nell’era Conte. Decisiva nell’azione del gol l’invenzione di Quagliarella che prende la traversa prima del tap-in del francese.
La Juventus ammazza una partita ostica e irta. Soprattutto perché le ultime due partite al Tardini avevano regalato ai bianconeri due pareggi sofferti e battaglieri. La trama dei primi minuti di gioco non sembra dissimile dai precedenti in quel di Parma. I bianconeri arrancano e i ducati difendono attenti. Poi però la Juve trova il guizzo, unico vero riverbero di una partita dalla modica prestanza estetica. Pogba è decisivo e assassino e infila in rete un pallone calciato mirabilmente da Quagliarella. I tre punti finali sono un premio prezioso. Molto prezioso.
Il primo tempo è imbrigliato in una bolla agonistica. Già al 2’ Buffon rinvia un retropassaggio maldestro di Ogbonna. Brivido freddo. La Juventus prova a intentare trame di gioco. Il Parma è tuttavia gagliardo e non scricchiola. Tevez punge al 15’ dopo uno scambio stretto con Giovinco: palla alta. I padroni di casa centellinano azioni a spizzico, comunque mai pericolose. I bianconeri palleggiano con la forza dell’inerzia e tentano più volte di oltrepassare la cintola difensiva costruita dagli avversari con alcune conclusioni dal limite d’area. Arturo Vidal è interprete attento di questa trama al 33’: la sua staffilata però non centra la porta. Poco spettacolo, troppe azioni mozze come uno starnuto che non esplode. E non vuole esplodere.
La ripresa è più vivace. Asamoah prova a calciare verso la porta ma è respinto dalla copertura preventiva di Biabiany. L’onda d’urto bianconera, spinta e sospinta dalle mimiche invasate di Conte, continua. Giovinco calcia centralmente al 51’ dopo una sponda di Tevez; poi la palla carambola e innesca una ripartenza veloce che Biabiany conclude con un cross, rapido e tagliente, appena raffinato da un colpo di tacco di Amauri. Conte concede spazio anche a Pirlo: fuori Marchisio al 61’. Donadoni replica alla dialettica tattica sostituendo Mendes con Felipe. La Juventus cerca e ricerca il guizzo giusto. L’Apache impatta con il destro un cross di Padoin al 70’, ma Mirante respinge con i piedi. Sospiro. Poco dopo Conte regala spazio anche a Llorente e Quagliarella, rispettivamente al posto di Tevez e Giovinco. Ed è proprio il Quaglia ad assumere le vesti del protagonista. Come un prestigio, 1’ dopo la sostituzione, il 27 bianconero spara un destro che prima becca la traversa e poi muore in rete grazie alla zampata vincente di Paul Pogba: vantaggio Juventus! Conte esulta con l’inerzia del giubilo e comanda prudenza e attitudine per i minuti finali. Donadoni concede spazio anche a Sansone ed Obi. La Juventus controlla la gara con furbizia e sagacia. I 3’ di recupero non lasciano però spazio a pretese. I bianconeri vincono una partita molto importante, difficile e ispida. Con la forza del cuore e dell’orgoglio, ma tanto basta. Adesso testa e tempra ad una settimana di scintille: prima il Real Madrid, poi il Napoli, entrambe tra le mura amiche dello Stadium. Un solo imperativo: vincere. Anche questa volta, così come per una vita intera, la ricerca della vittoria non è importante, ma è l’unica cosa che conta. Historia docet.
Fonte:Tuttojuve
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