Tevez, Vidal e Llorente firmano il rotondo successo che permette alla Juve di chiudere l’anno in testa alla classifica e di prepararsi al meglio alla Supercoppa
Ventun minuti in tutto, quindici in avvio di gara e i primi sei della ripresa, sono più che sufficienti alla Juve per spazzare via il Cagliari e tornare al successo dopo i pareggi contro Fiorentina, Atletico e Sampdoria. Ed è un successo rotondo e convincente, nato non solo dalla scontata superiorità tecnica, ma soprattutto dal desiderio, dalla concentrazione, dalla feroce voglia di vincere.
Più di quella che mostra il Cagliari, che ha fama di essere squadra offensiva, ma che Zeman mette in campo con sei difensori di ruolo, i centrali Capuano, Ceppitelli, Rossettini e Benedetti e i due terzini Avelar e Balzano. Una mossa che serve a poco, visto che dopo appena tre minuti la Juve passa: un bel colpo di testa di Llorente, deviato da Cragno, vale un calcio d’angolo, sui cui sviluppi, dopo un rimpallo tra Chiellini e il portiere rossoblu, Tevez si trova il pallone sul destro davanti alla porta spalancata. Per uno come lui spingerlo in rete e arrivare in doppia cifra in campionato è un gioco da ragazzi.
È un avvio traumatico per i sardi, che trovano comunque la forza di reagire e di impegnare Buffon con il colpo di testa di Avelar. L’occasione dà fiducia ai padroni di casa che trasformano la timidezza iniziale, davvero ai limiti dell’imbarazzo, in un’aggressività tanto improvvisa quanto efficace, alzando il pressing e aumentando il ritmo. La Juve, che nei primi minuti si era trovata di fronte una squadra lenta e impacciata, sembra non riuscire a contenere tanta esuberanza. Non potrebbe esserci impressione più sbagliata. Basta spettare che la rabbia rossoblu si sfoghi ed ecco la discesa di Evra sulla sinistra, il traversone messo fuori area dalla difesa senza troppa convinzione e il colpo da maestro di Vidal: interno destro in corsa da cineteca, e pallone che si insacca a fil di palo, accarezzando la rete.
Se il primo quarto d’ora è al fulmicotone, la mezz’ora successiva è ben più quieta. Non tanto per l’intensità del gioco, comunque alta, quanto per le poche occasioni create. Giusto qualche cross, da una parte e dall’altra, ma nulla di preoccupante per i portieri. Il Cagliari cerca di reagire, la Juve amministra il vantaggio fino all’intervallo. Ekdal, il più pericoloso dei suoi, prova a cambiare il corso della gara in avvio di ripresa, con un destro velenoso deviato in angolo, ma bastano pochi giri di orologio perché la Juve chiuda del tutto il discorso: Pirlo pennella per Llorente che entra in area, lotta con il difensore e difende il pallone, trovandosi però con le spalle rivolte alla porta. E qui si vede il centravanti di razza, il movimento del grande attaccante, che si gira in un fazzoletto e di sinistro sorprende Cragno.
I bianconeri a questo punto si rilassano ed è un errore, perché i sardi non rallentano e trovano il gol con Rossettini, che stacca alla perfezione sulla punizione di Cossu e incorna in rete. Pereyra potrebbe rispondere immediatamente, ma quando si trova a tu per tu con Cragno preferisce il tocco a centro area invece della conclusione e permette il recupero di Donsah. Allegri sostituisce Llorente con Morata, mentre Zeman toglie Ibarbo e manda in campo Caio Rangel. Tatticamente cambia poco, conta più la freschezza atletica in questa fase. E la Juve ne ha da vendere. Peryera, va ancora vicino al poker, prima di lasciare il posto a Padoin, e altrettanto fa Morata, superando Cragno con un pallonetto che termina però a lato. Poco male, ci si può accontentare dei tre gol, che valgono altrettanti punti. E con questi sono 95 quelli conquistati nel 2014, trascorso interamente in testa alla classifica. Un anno straordinario, che lunedì, a Dohan, merita una degna conclusione.
CAGLIARI-JUVENTUS 1-3
RETI: Tevez 3′ pt, Vidal 15′ pt, Llorente 6′ st, Rossettini 20′ st
CAGLIARI
Cragno; Benedetti (1′ st Donsah), Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Balzano, Conti, Capuano; Ekdal, Ibarbo (30′ st Caio Rangel), Cossu
A disposizione: Carboni, Pisano, Murru, Barella, Dessena, Crisetig, Capello, Joao Pedro, Longo, Farias
Allenatore: Zeman
JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Vidal; Pereyra (35′ st Padoin); Llorente (28′ st Morata), Tevez
A disposizione: Storari, Rubinho, Romagna, Mattiello, Pepe, Giovinco, Pogba, Coman.
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazzoleni
ASSISTENTI: Marzaloni, De Luca
QUARTO UFFICIALE: Galloni
ARBITRI D’AREA: Massa, Giacomelli
AMMONITI: 33′ pt Rossettini, 4′ st Capuano, 24′ st Avelar, 47′ st Ceppitelli