Adios Tevez, bye Pirlo ed un auf wiedersehen Vidal definito. Dentro Mandzukic, Khedira, Dybala… Nomi. E numeri: quelli di bilancio, a raccontarci le possibilità di ulteriori rinforzi per la Juventus.
Nel recente passato, ossia nella prima fase della campagna trasferimenti del 2014/2015, le operazioni perfezionate comportarono complessivamente un aumento del capitale investito pari a € 43,2 milioni derivante da acquisizioni ed incrementi per € 53,2 milioni e cessioni per € 10 milioni (valore contabile netto residuo dei diritti ceduti). Le plusvalenze nette generate dalle cessioni furono di € 4,7 milioni.
Nell’attuale prima fase della campagna trasferimenti 2015/2016, invece, gli investimenti ufficializzati finora dalla Juventus, escludendo i bonus previsti, ammontano all’incirca a 83 milioni di euro (32 milioni per Dybala, 19 per Mandzukic, 14 per il riscatto di Pereyra, 18 per Zaza). Non a caso, la cifra ricavata all’incirca dal market pool dell’ultima Champions. Agli acquisti occorre sommare poi l’incremento del costo relativo ai rinnovi di Claudio Marchisio (+ € 2 milioni) e Massimiliano Allegri (+ € 2 milioni). Tradotto in potenza di fuoco (somma tra ammortamenti annui ed ingaggi lordi) gli investimenti effettuati avranno un costo annuo nel prossimo bilancio bianconero (2015/16) di circa € 50 milioni (comprensivi dell’ingaggio lordo di Khedira e Neto arrivati a parametro zero) di cui € 18 milioni circa per ammortamenti.
Sul fronte disinvestimenti, le cessioni di Ogbonna (€ 11 milioni), Sorensen (€ 2,5 milioni), Vidal (€ 37 milioni più 3 di bonus), Pepe (scadenza contratto) Storari (scadenza contratto), Romulo (fine prestito), Marrone (prestito) Pirlo e Tevez, liberano costi in bilancio per circa € 50 milioni di cui circa 14 milioni per ammortamenti. Le plusvalenze derivanti dalle cessioni ammontano, finora, a circa € 35 milioni. Sul piano strettamente legato ai costi, dunque, la campagna trasferimenti finora non ha scosso gli equilibri economico-finanziari di bilancio che, come stimato qualche settimana fa, potrebbe vedere la Juventus sfiorare un fatturato di circa € 360 milioni, rispetto ai € 330 milioni stimati per fine esercizio 2015 e senza tener conto delle plusvalenze sin qui realizzate dalla cessioni di Vidal, Ogbonna e Sorensen. L’incremento del fatturato di circa 30 milioni implicherebbe un’ulteriore capacità di fuoco di circa € 20 milioni annui a cui sommare i costi che si potrebbero liberare dalle cessioni di Llorente (€ 9 milioni annui) e Isla (€ 6 milioni).
Un totale , dunque, di € 35 milioni annui tra ingaggi ed ammortamento per elevare la qualità della rosa con ulteriori innesti e dare l’assalto al numero 10 che, tra l’atro, porterebbe anche nuova linfa ai ricavi commerciali di Corso Galfer. La Juventus però, come ricordato in passato dal suo presidente Andrea Agnelli, è abituata a programmare i propri investimenti prevedendo anche scenari più negativi. Ad esempio l’uscita ai gironi di Champions League ed il contemporaneo mancato accesso alla Europa League, che potrebbe costare ai bianconeri mancati ricavi da market pool Uefa per circa 23 milioni di euro, oltre agli incassi da stadio.
Tutte le scelte di mercato, dunque, passeranno anche da tali valutazioni che potrebbero condizionare anche le modalità di acquisto dei cartellini, utilizzando ad esempio il ben noto prestito con diritto od “obbligo” di riscatto che permette il rinvio ad esercizi successivi dei costi derivanti dell’investimento effettuato. Sarà ancora una Juve vincente? Sarà il campo a dirlo. Di sicuro sarà una Juventus ringiovanita, base per un futuro pronto per essere scritto.
Fonte VecchiaSignora.com a firma di Benedetto Minerva per Gianluca di Marzio