La Juve domina il Frosinone, passa in vantaggio con Zaza nella ripresa, sfiora più volte il raddoppio, ma non riesce a concretizzare. E nei minuti di recupero il gol di Blanchard porta un pareggio che sa tanto di beffa
Forse si è piaciuta troppo la Juve, forse credeva di avere già in tasca tre punti che invece andavano conquistati. Forse, più semplicemente, in questo periodo, almeno in campionato, agli avversari basta affacciarsi una, massimo due volte nell’area bianconera, per trovare il gol. E così, al temine di una partita che definire dominatasarebbe riduttivo, ci si deve accontentare di un altro pareggio casalingo, dopo quello con il Chievo. Questo però, brucia ancora di più, perché davvero oggi la Juve avrebbe solo meritato solo di vincere e invece non è riuscita a sfruttare una supremazia che fin dai primi minuti non sembrava poter essere in discussione.
Il più attivo all’inizio è Cuadrado: suoi il tiro dal limite e il traversone a mezza altezza che creano qualche apprensione a Leali. Il colombiano ci arriva anche se la Juve trotterella e in effetti, quando alza il ritmo il Frosinone fatica da matti a contenerla. L’esempio è il contropiede lanciato da Pereyra all’11′: con quattro passaggi i bianconeri capovolgono il campo e mandano Lichtsteiner a crossare dalla linea di fondo, dove trova solo all’ultimo la chiusura della difesa. Notevole, poco dopo, anche l’azione con cui Pogba arriva a sfiorare l’incrocio, dopo il triangolo con Alex Sandro.
La gara diventa ben presto a senso unico e pur con tutte le difficoltà che si possono incontrare quando si deve superare una barricata come quella eretta dai gialloblu, quando si ha un uomo come Cuadrado, capace di saltare l’uomo e creare superiorità numerica praticamente in ogni azione, le cose si fanno più semplici. Il colombiano fa anche gridare lo Stadium al gol con un rasoterra da fuori area, ma il suo destro colpisce l’esterno della rete. Al 25′ è Zaza a cercare l’eurogol, coordinandosi per la sforbiciata sul traversone di Pereyra, senza però trovare il giusto impatto con il pallone.
Sembra insomma che il gol della Juve debba arrivare da un momento all’altro e invece è il Frosinone ad andare vicinissimo al vantaggio nell’unica iniziativa mostrata in mezz’ora di gioco: la difesa bianconera non libera l’area dopo un calcio piazzato di Soddimo, il pallone arriva prima a Castillo che centra un palo clamoroso, poi a Frara, il cui destro viene deviato in angolo da Barzagli.
Il pericolo corso toglie brio alla Juve, che ci mette un po’ per scuotersi, anche se, prima dell’intervallo, arriva a pareggiare il conto dei legni con Pogba, che salta altissimo per deviare sulla traversa il cross di Pereyra.
Nella ripresa Allegri presenta una Juve diversa, inserendo Dybala e Chiellini al posto di Sturaro e Lichtsteiner (lo svizzero nell’intervallo ha accusato un malessere con difficoltà respiratorie, che ha richiesto l’invio in ospedale per accertamenti) e passando al 3-5-2. L’argentino in realtà si posiziona sulla stessa verticale di Zaza, ma agendo qualche metro indietro rispetto all’attaccante lucano e scalda subito i guanti di Leali con un sinistro dal limite, potente ma centrale. Il nuovo assetto tattico comunque si dimostra efficace e a beneficiarne è proprio Zaza: prima centra un’altra traversa, deviando di testa il cross di Alex Sandro, poi va al traversone liberando Cuadrado che calcia sul fondo, quindi riceve dal colombiano al limite e spara un destro di prima che, deviato da Blanchard, fulmina Leali.
Il gol fa impennare il ritmo della gara e la Juve inizia un vero e proprio tiro al bersaglio, ancora con Zaza, poi con Pogba, quindi con Cuadrado. Il tutto tessendo trame che strappano applausi per la precisione e la rapidità delle giocate. La squadra di Allegri è nuovamente padrona del campo, ancor più che nel primo tempo e se Cuadrado continua a saltare gli avversari come birilli, ora, partendo dalla linea dei centrocampisti, anche Alex Sandro spinge con continuità.
A un quarto d’ora dal termine Hernanes prende il posto di Zaza, Pereyra avanza il raggio d’azione e l’assedio continua: per rendere l’idea di quanto la Juve sia stabilmente nella metà campo degli ospiti, sono addirittura due difensori centrali a costruire l’azione più pericolosa, con il traversone di Bonucci e il colpo di testa diChiellini che sorvola l’incrocio. Vanno vicino al raddoppio anche Pereyra, bravo a liberarsi, non altrettanto a centrare la porta, Hernanes, con una sventola di sinistro respinta a fatica da Leali, Dybala, con un sinistro tagliato, fuori di poco…
Quando si crea così tanto e non si chiude la partita però, c’è sempre il rischio di venire raggiunti, anche se, in una gara del genere è difficile anche solo immaginarlo. E invece, in pieno recupero, anche questa volta nell’unica sortita offensiva, il Frosinone trova il pareggio, con il colpo di testa di Blanchard, che salta più in alto di tutti sul traversone di Soddimo dalla bandierina e confeziona la più incredibile delle beffe.
JUVENTUS-FROSINONE 1-1
RETI: Zaza 5′ st, Blanchard, 47′ st
JUVENTUS
Neto; Lichtsteiner (1′ st Chiellini), Bonucci, Barzagli, Alex Sandro; Sturaro (1′ st Dybala), Lemina, Pogba; Cuadrado, Zaza (32′ st Zaza), Pereyra.
A disposizione: Buffon, Audero, Rugani, Evra, Padoin, Favilli.
Allenatore: Allegri
FROSINONE
Leali; M. Ciofani (38′ st Rosi), Diakité, Blanchard, Crivello; Frara, Gori, Chibsah (26′ st Tonev), Soddimo; D. Ciofani, Castillo (40′ st Dionisi).
A disposizione: Zappino, Gomis, Verde, Pavlovic, Russo, Bertoncini, Paganini, Sammarco, Carlini.
Allenatore: Stellone
ARBITRO: Cervellera
ASSISITENTI: Padovan, Tegoni
QUARTO UFFICIALE: Schenone
ARBITRI D’AREA: Giacomelli, La Penna
AMMONITI: 32′ pt Crivello, 1′ st Bonucci, 22′ st Zaza