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Juve regina di Spagna! battuto il Siviglia conquista gli ottavi e la testa del girone (VIDEO INTERVISTE E HIGHLIGHTS)

La Juve sbanca Siviglia e vola agli ottavi. Sotto di un gol i bianconeri ribaltano il risultato con il rigore di Marchisio, Bonucci e Mandzukic e tornano primi nel girone

La Juve centra la terza vittoria in altrettante trasferte di Champions e vola agli ottavi con un turno di anticipo, riprendendosi per di più la testa del Gruppo H. Riuscirci è tutt’altro che semplice perché il Siviglia non a caso è la terza forza della Liga: è una squadra tignosa, rude ma tecnica e qui al Ramon Sànchez Pizjuàn difficilmente esce sconfitta.
Ai bianconeri però serviva solo una vittoria per passare già questa sera il turno e se la prendono con carattere, orgoglio e coraggio. Tutte qualità indispensabili non solo per far fronte a diverse assenze pesanti, ma anche per ribaltare una gara che si mette subito male.

Allegri ha solo una punta di ruolo a disposizione oltre al giovanissimo Keane e allora propone un inedito 4-3-3, con Cuadrado e Alex Sandro a supporto di Mandzukic, una soluzione che permette di allargare il gioco e anche di favorire gli inserimenti di Pjanic e Khedira. L’inizio è promettente, perché i bianconeri sono aggressivi in avanti e ordinati in fase difensiva, ma al primo tiro in porta il Siviglia passa con Pareja, che dal limite calcia al volo un pallone spiovente e infila l’angolino alla destra di Buffon.

La Juve accusa il colpo e perde un po’ di precisione, mentre gli spagnoli alzano il ritmo e si rendono ancora pericolosi con Escudero, che supera in velocità Dani Alves e sfiora la traversa dai sedici metri. Dalla parte opposta risponde Cuadrado, con un tiro-cross insidioso, messo in angolo da Rico È con le iniziative del colombiano che la Juve riprende a macinare gioco e riprendere il controllo del match. Dal suo destro arrivano i servizi per Mandzukic e Khedira, le cui conclusioni non centrano la porta, ma allarmano, e non poco gli spagnoli, che cominciano a entrare duro. Un po’ troppo, tanto che Vazquez in cinque minuti rimedia due gialli e lascia i compagni in dieci.

La Juve insiste, schiaccia gli avversari, ma manca sempre qualcosa a finalizzare l’azione. Così sembra che si debba scontato andare al riposo sotto di un gol, sugli sviluppi di un angolo, il  signor Clattenburg vede una trattenuta su Bonucci in area e concede il rigore. Dal dischetto va Marchisio che calcia angolato e rasoterra, Rico tocca, ma non respinge e i bianconeri agguanto il più che meritato pareggio.

Il Ramon Sànchez Pizjuàn ora è una bolgia e anche quando le squadre rientrano in campo dall’intervallo il pubblico non smette di fischiare e protestare dopo ogni contatto. La Juve può sfruttare la superiorità numerica per comandare il gioco, anche se deve stare attenta a non concedere contropiedi e palle inattive, sulle quali il Siviglia è sempre pericoloso.

L’atmosfera dello stadio, sempre più “calda”, non aiuta la serenità di Sampaoli che protesta troppo con il direttore di gara per un fallo non fischiato sulla tre quarti campo e viene allontanato dalla panchina. Aiuta però i giocatori spagnoli, che nonostante l’uomo in meno a tratti riescono a mettere in affanno la difesa bianconera.

La Juve si fa vedere in avanti con una discesa di Pjanic conclusa da un rasoterra bloccato in due tempi da Rico, ma il più delle volte le azioni si infrangono contro il muro di maglie bianche eretto a protezione dell’area. Poco prima della mezz’ora Allegri interviene sostituendo Evra con Sturaro. Alex Sandro arretra in difesa mentre Cuadrado Khedira e Pjanic agiscono alle spalle di Mandzukic.

Il pallone è sempre tra i piedi dei bianconeri, ma è un possesso sterile e allora Allegri cambia ancora: fuori Pjanic e dentro Keane, che a sedici anni, dopo l’esordio di sabato contro il Pescara, scopre anche il fascino della Champions. Appena il tempo di operare il cambio e gli sforzi della Juve vengono premiati. Il gol sembra quello di Pereja che ha aperto le danze nel primo tempo, perché la porta e la stessa e la dinamica pure: su respinta della difesa al limite dell’area, si avventa Bonucci che scarica un destro rasoterra imparabile.

La partita non è finita, c’è da portare a casa il risultato e Chiellini rileva Cuadrado per dare più protezione sui palloni che il Siviglia inizia a spedire in area. Dopo una sfuriata dei padroni di casa però la Juve riprende in controllo delle operazioni e negli ultimi secondi  passa ancora con il diagonale di Mandzukic.

È il gol che chiude la partita e il “conto in sospeso” che i bianconeri avevano lasciato lo scorso anno qui al Sànchez Pizjuàn. Allora, nonostante un dominio pressoché assoluto si erano dovuti arrendere al gol dell’ex Llorente. Quest’anno si sono rifatti. Con gli interessi.

SIVIGLIA-JUVENTUS 1-3

RETI: Pareja 9′ pt, Marchisio (rig) 47′ pt, Bonucci 39′ st, Mandzukic 49′ st

SIVIGLIA
Rico; Rami, Pareja, Mercado; Mariano (31′ st Kranevitter), Iborra, N’Zonzi, Vitolo, Escudero; Vazquez, Vietto (1′ st Sarabia)
A disposizione: Sirigu, Carriço, Kyotake, Ganso, Ben Yedder
Allenatore: Sampaoli

JUVENTUS 
Buffon; Dani Alves, Bonucci, Rugani, Evra (27′ st Sturaro); Khedira, Marchisio, Pjanic (39′ st Keane); Cuadrado (41′ st Chiellini), Mandzukic, Alex Sandro
A disposizione: Neto, Hernanes, Lemina,  Asamoah
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Clattenburg (ENG)
ASSISITENTI: Collin (ENG), Bennett (ENG)
QUARTO UFFICIALE: Hussin (ENG)
ARBITRI D’AREA: Marriner (ENG), Taylor (ENG)

AMMONITI: 25′ pt Mandzukic, 31′ pt Vazquez, 36′ pt Vazquez, 36′ pt Mercado 42′ pt Khedira, 20′ st Evra, 27′ st Cuadrado, 49′ st Iborra
ESPULSI: 36′ pt Vazquez


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