Desiderare per tutta una partita il sapore della vittoria, raggiungerlo con sofferenze enormi assaggiandolo finalmente ma solo per pochi attimi, per poi vederlo svanire di nuovo, stavolta irraggiungibile. È quello che è successo alla Juve questa sera, nel 2-2 contro un Galatasaray venuto a giocare allo Stadium come un Verona qualsiasi, ma con un Drogba a fare la differenza. Due errori inconcepibili per la difesa della Vecchia Signora sui gol turchi: il primo regala il vantaggio all’ivoriano e il secondo, dopo il rigore di Vidal e il 2-1 di Quagliarella, il pareggio a Bulut, sull’assist ancora del numero 11 giallorosso, uno dei più grandi attaccanti dell’ultimo decennio calcistico. Amarissimo il calice bevuto stasera dai bianconeri di Conte, con la beffa ulteriore degli infortuni di Vucinic e Lichtsteiner, sicuri assenti contro il Milan.
MELO, AMARCORD DI RABBIA. VUCINIC KO. RIGORE SU QUAGLIARELLA - Si parte proprio con il recuperato Vucinic al fianco di Tevez per scardinare la guardinga formazione messa in campo da Mancini, appena arrivato a Istanbul. Lanci lunghi, un liscio di Tevez e una rovesciata di Pogba nei primi 15 minuti, con Drogba leone sonnecchiante ma pericolosissimo: alla prima palla buona prova a lasciare il segno con la zampata sul primo palo, un altro felino come Buffon gli nega la gioia del gol chiudendo lo specchio sul primo palo. Chi lascia il segno invece è Felipe Melo che piazza un pestone a Tevez, con l’argentino che si gira ringhioso e lo Stadium che trasforma l’amarcord del brasiliano in un addio senza rimpianti. La Juve però perde Vucinic al 23′: Pirlo lancia il montenegrino che scatta e nel momento clou del duello in velocita con Chedjou si stira, andando malamente a terra sulla spinta. Cambio immediato, dentro il re di Coppe bianconero Quagliarella. Anche Semih Kaya, il diretto marcatore dell’attaccante, non ce la fa, Mancini inserisce Gokhan Zan per un nuovo duello in campo. Tre minuti dopo sono proprio loro i protagonisti dell’episodio più eclatante della serata: il difensore turco abbatte il bianconero spingendolo da dietro in piena area, con l’attaccante pronto a finalizzare un cross basso di Tevez. Rigore netto, Kassai lascia proseguire noncurante.
BONUCCI-BUFFON, FRITTATA. DROGBA PUNISCE. KO LICHTSTEINER - Tevez e Lichtsteiner, continua ad aggredire la Juve che però, in uno dei suoi momenti migliori, va sotto per una incredibile ingenuità di Bonucci che calibra malissimo un retropassaggio, innescando Drogba: Buffon completa la frittata con un’uscita avventata fuori dall’area di rigore per cercare di anticipare l’ivoriano, sul quale stava rientrando Chiellini, portiere saltato e castigato, al 36′ la Juve è sotto. Reazione rabbiosa, Felipe Melo toglie l’1-1 dal destro di Tevez. Che si fa ancora pericoloso al 40′ con un siluro di destro che sibila a un soffio dal palo di Muslera. Ci prova di potenza anche Asamoah ma l’ex portiere della Lazio è ben piazzato, così come sul tocco sottomisura di Quagliarella allo scadere. E, ciliegina amarissima per Conte, sull’ultima azione prima dell’intervallo si stira anche Lichtsteiner. Lo sostituirà Isla.
CONTE CI PROVA COL SUO LEONE: LLORENTE - Pogba, Asamoah e Tevez i più attivi nel cercare il pareggio, con un destro di Felipe Melo in contropiede a lato. Ci provano anche Pirlo e Vidal, due tiri poco lontani dallo specchio. Ma davanti non si trova lo spiraglio giusto, Conte chiama Llorente: e lo Stadium si infiamma, al 68′: fuori Bonucci, un 2-5-3 spregiudicato con Isla e Asamoah esterni. Il basco, al suo debutto in Champions League, si presenta con un colpo di testa alto. Mancano 20 minuti, l’urlo del neoentrato è l’urlo di tutta la Juve che non vuole perdere.
VIDAL, PARI SU RIGORE. LA RIMONTA LA FIRMA QUAGLIARELLA, LA BEFFA BULUT - Mancini toglie Sneijder per difendersi ancora di più, ma per sua sfortuna non toglie la gamba Amrabat su Quagliarella in piena area: stavolta Kassai non può esimersi, rigore netto al 77′. Vidal contro Muslera, la saetta del cileno si infila sotto l’incrocio, imparabile. 1-1 e un quarto d’ora per completare la rimonta, la Juve ci crede. Il 2-1 arriva già all’83′ ma a gioco fermo, per fuorigioco di Tevez. E quattro minuti dopo il sorpasso si concretizza, inseguito tutta una partita e arrivato con il talismano europeo della Juve, Fabio Quagliarella: la pennellata è di Pirlo, lo stacco è dell’attaccante stabiese che insacca di prepotenza il suo secondo gol consecutivo in Champions. Vittoria a un passo, vittoria che svanisce incredibilmente neanche un minuto dopo: Isla si dimentica Bulut che arriva come un treno sulla torre di testa di Drogba e infila Buffon, pareggiando praticamente all’istante. E stavolta non c’è una partita intera per segnare, ma solo pochi minuti di confusione, occasioni fumose e conclusioni fallite che aumentano la rabbia per una vittoria completamente buttata via.
Tuttosport