I bianconeri si lasciano alle spalle Istanbul e affondano i neroverdi sotto i colpi di un Carlitos devastante. Di Peluso il secondo dei quattro gol.
Guardando la classifica, sembrerebbe scontato il 3-0 con cui la Juve chiude la pratica Sassuolo in un solo tempo, trasformando la ripresa in poco più di un allenamento trasmesso in televisione. Eppure quanto visto a Torino è emblematico, esplicativo del dominio bianconero sul campionato italiano: all’impatto casalingo devastante e ai ritmi altissimi imposti all’avversario, quasi sempre costretto a capitolare, in questa stagione si è aggiunta anche una grande facilità nel trovare il gol e un cinismo nel chiudere i match che rendono la Juventus ancora di più e ancora una volta la squadra da battere. Quel cinismo che è mancato a Napoli e Roma proprio contro il Sassuolo, capace di prendere punti alla seconda e terza forza del campionato ma non alla prima. Tevez straripante, immarcabile, che si porta a casa il pallone della partita e sale a quota dieci reti in campionato; Buffon che aggiorna le statistiche della sua imbattibilità, salita a 732 minuti e all’ottavo posto assoluto in Serie A. E ottava, come il numero di vittorie consecutive dei bianconeri lanciati all’assalto del terzo scudetto consecutivo.
TEVEZ CINICO, PELUSO USA LA TESTA - Conte sceglie Isla e Peluso sulle fasce, davanti l’Apache e il Re Leone. A ruggire è anche Asamoah, che da interno sprigiona tutta la sua potenza devastante. Un solo brivido Tempo un quarto d’ora e arriva il primo squillo di Tevez, letale come un cobra a ribadire in rete la parata di Pegolo su Vidal, dopo una grande giocata del cileno in combinazione con Llorente. Di Francesco, costretto a rinunciare a Berardi per squalifica, non rinuncia a giocare allo Stadium ma viene travolto dall’onda d’urto bianconera che raddoppia con Peluso che di testa insacca il cross su punizione dell’argentino. 2-0 e partita già chiusa in maniera spietata, ma Carlitos è una furia e riesce a trovare allo scadere anche il gol della vera sicurezza, sfruttando un doppio errore della retroguardia avversaria. Che il Sassuolo non sarà la Fiorentina ma è meglio blindarla, sai mai.
CARLITOS, TRIPLETTA E STANDING OVATION - Si riparte con Tevez subito a caccia della tripletta. De Ceglie e Quagliarella si scaldano da una parte, Zaza entra dall’altra per quello che già sembra garbage time. Peluso saluta il match dopo 56 minuti mentre è proprio il nuovo entrato neroverde, cartellino a metà tra le due società, a mettersi in mostra impegnando Buffon nella prima parata della partita e cercando di nuovo il gol qualche minuto dopo. Ma è la serata dell’Apache, che firma la sua storica tripletta al 68′ deviando in rete il cross di un produttivo Isla. Hattrick e standing ovation per Carlitos che lascia il campo tra gli applausi a Quagliarella per i venti minuti finali.
FONTE: TUTTO SPORT