Biancocelesti in finale. Rigore nettissimo su Vucinic negato . Gol di Gonzalez, Vidal e Floccari. Al 96′ Giovinco e Marchisio falliscono il gol qualificazione
Tra errori e veleni, la Juventus saluta la Coppa Italia per mano di una Lazio concreta, solida, dura quanto serve e anche fortunata il giusto. Bianconeri che recriminano per il paio di soliti rigori solari negati e che falliscono al 96′ l’occasione del 2-2 che avrebbe consegnato l’ingresso in finale, per un finale da brividi.
Antonio Conte prima rende onore alla Lazio per la qualificazione in finale e poi sceglie la strada dell’ironia per commentare la serata storta di Banti (e del guardalinee Cariolato), che non ha assegnato un paio di rigori ai bianconeri e uno ai biancocelesti.
“Nei 180 minuti se analizziamo bene le cose meritavamo di più, ma chi vince ha sempre ragione e quindi complimenti ai nostri avversari – dice -. L’occasione finale pesa in maniera decisiva sulla qualificazione: dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto e giocato un’ottima partita, ma il calcio è anche questo”.
“Rigore su Vucinic – aggiunge -? Marchetti non lo prende proprio in quell’occasione e Vucinic si tuffa: credo fosse giallo per simulazione. Su Klose rigore nettissimo perché viene colpito violentemente. Giovinco nella ripresa sviene due volte in area, doveva essere espulso perché non può ingannare così l’arbitro”.
Merito alla Lazio, per carità. Ma dei tre rigori non fischiati ai bianconeri qualcuno, prima o poi, dovrà render conto. Al momento, la somma dei torti subiti in stagione supera di gran lunga l’addizione degli episodi a favore che, in ogni stagione, regolano la marcia scudetto di ogni formazione. Così, nel rispetto di quella malafede che da anni accompagna e circonda, come in un girotondo, le sorti dell’ex campionato più bello del mondo, la Juventus appare confinata nell’angolo più angusto di un enorme ring. Colpita, indirettamente, dalle sentenze di “scommessopoli”, le medesime che, chissà per quale arcano motivo, non hanno lambito il Napoli, depenalizzato e rinforzato dall’annullamento delle squalifiche comminate a Cannavaro e Grava. Senza dimenticare il nuovo “collegio sindacale” di una Lega rappresentata da Pulvirenti, al quale non dovrebbe esser concesso di esprimere, in ragione del ruolo ricoperto, opinioni lesive nei riguardi di dirigenti e formazioni appartenenti al campionato di massima serie, e De Laurentiis, così sportivo da non partecipare alla premiazione della Supercoppa Italiana della Juventus in Cina.
Fonte – sportal – tuttojuve – tuttosport