I bianconeri passano al Friuli grazie ad una prova superba del suo attaccante. Poi Llorente raddoppia e gli uonini di Conte controllano il match
Non fa quasi fatica, la Juventus, a superare l’Udinese e tornare a +8 sulla Roma, sgretolando ulterioremente le speranze della Roma: un po’ per la facilità con la quale vince la partita in meno di mezzora e un po’ perché i bianconeri scoprono che possono far riposare Tevez, potendo contare su Sebastian Giovinco. Saranno le maglie gialle, ma la Formica Atomica è in formato Parma: mette costantemente in apprensione la difesa del Parma, si muove abile su tutto il fronte senza offrire punti di riferimento, si inventa un gol magnifico e non molla fino alla fine. Non avrà il carattere da trascinatore dell’Apache, ma basta e avanza per dare all’attacco della Juventus la freschezza che era venuta leggermente meno negli ultimi tempi. In più si notano segnali di miglioramento da Pogba, l’ottima prestazione di Marchisio e la bella partita di Ogbonna. Tutti messaggi pessimi per Garcia, che continua a crederci, ma gli riuscirà sempre pià difficile.
La partita dura 26 minuti, neanche troppo combattuti. La Juventus non fatica a controllare il gioco, bloccando Pereyra con una marcatura molto stretta di Marchisio, e avvolgendo l’Udinese con il dinamismo di Asamoah e Lichtsteiner, scompigliando la difesa friulana con i movimenti imprevedibili di Giovinco. Di Natale viene controllato (spesso da un positivo Ogbonna) e spesso viene messo in fuorigioco, così l’Udinese viene prima cloroformizzata, poi colpita con un piccolo capolavoro di Sebastian Giovinco.
Il bomber tascabile al 16′ sfodera un calcio a giro appena entrato in area dal lato destro: una specie di versione remix del famoso tiro alla Del Piero che aveva ispirato l’infanzia calcistica della Formica Atomica. Scuffet non è completamente esente da colpe, ma le responsabilità del portierino sono davvero minime. L’Udinese non reagisce, la Juventus insiste: vuole chiudere subito la partita e ci riesce in dieci minuti: al 26′ si innesca una mischia in area, Llorente è il più bravo nel mantenere la lucidità necessaria a fermare il pallone che passa dalle sue parti e buttare dentro il suo 14° gol in campionato e 16° stagionale.
Da lì in poi è accademia. La Juventus controlla, lascia sfogare Giovinco, smanioso di tornare protagonista, tant’è che prende il palo al 24′ con un’azione molto simile a quella del primo gol. Alla fine gli episodi più pericolosi per la Juventus sono le ammonizioni: quelle a Bonucci e Lichtsteiner sono tanto stupide quanto pesanti, visto che il difensore (ammonito in panchina dopo il gol di Giovinco, dopo un diverbio con gli arbitri) e l’esterno (ammonito mentre sta uscendo dal campo per la sostituzione e litiga con un avversario) salteranno la partita con il Bologna. Rifiateranno… La Juve in questo momento se lo può permettere.
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