A quattro secondi dal temine Pirlo risolve una gara non bella, fino quel momento inchiodata sull’1-1 e manda in estasi lo Stadium
E adesso valle a trovare le parole per raccontare una partita così. Prova a spiegare cosa si prova quando sei rassegnato a un 1-1 senza infamia e senza lode e ancora ti rode il fegato per quel gol preso nel primo tempo in modo così assurdo, dopo che eri in vantaggio e hai lasciato che Peres si vestisse da Usain Bolt per pareggiare… E vedi Andrea Pirlo. Lo sguardo corre dal cronometro al suo piede destro: mancano cinque secondi, no, quattro… Parte il tiro. E a quel punto se anche le parole le trovi non fa nulla, perché tanto non hai più fiato per usarle. Il Maestro lo ha tolto a tutto lo Stadium, il fiato, perché in un attimo ha reso una partitaccia brutta, da archiviare in fretta, un momento epico, da fissare nella storia e raccontare ai nipotini. È il Derby. bellezza. E quando finisce così, con la più insperata delle vittorie, è il momento di massima goduria possibile per ogni tifoso.
E dire che la serata non parte sotto i migliori auspici, visto che manca il capitano: Buffon è fuori causa per un colpo alla spalla rimediato in Svezia e prende il suo posto Storari. Lui ed Evra al posto dello squalificato Padoin rappresentano le uniche due novità rispetto alla formazione che ha sbancato Malmoe.
L’avvio però è confortante, perché bastano 50 secondi alla gara per avere un solo padrone: sono quelli in cui il Toro conquista un angolo e abbozza una debole conclusione con Peres. Poi c’è solo Juve, che con un sapiente lavoro ai fianchi schiaccia la squadra di Ventura nella propria tre quarti campo. Un dominio del genere non può che produrre in fretta il vantaggio, anche se la prima conclusione degna di nota è la punizione di Quagliarella, bloccata da Storari. Dalla parte opposta, a battere i calci piazzati c’è Pirlo e quando Pogba ne conquista uno con una veronica da fuoriclasse al limite dell’area, il Maestro indirizza il pallone verso l’incrocio. Sulla traiettoria si materializza però il braccio di El Kaddouri e Orsato fischia il sacrosanto rigore. Dal dischetto va Vidal, che realizza due volte, visto che il direttore di gara vede troppo movimento in area e fa ripetere l’esecuzione.
In un Derby però, anche se si è in vantaggio, non ci si può mai distrarre. Ed è invece esattamente quello che accade al 23′, quando Peres recupera il pallone nella propria area e parte in velocità sulla destra. Lo rincorrono Evra, Pogba e Vidal, ma senza troppa convinzione e anche Chiellini non chiude tempestivamente. Così, nonostante abbia 80 metri di scatto nelle gambe, il brasiliano ha ancora la forza di prendere la mira e sparare un siluro in diagonale che va a sbattere sul palo opposto e si insacca tra lo stupore generale. Era dal gol di Cauet nel febbraio 2002 che il Toro non segnava in un Derby e ai granata sembra di aver spezzato un incantesimo, perché ora giocano senza la rassegnazione dei primi minuti.
La Juve però ha la maturità per gestire situazioni simili, controlla l’avversario e riparte in contropiede, spaventando Gillet con il destro al volo di Tevez che manda sul fondo il cross di Evra. Non un’occasione clamorosa, ma più che sufficiente a consigliare al Toro maggiore prudenza. Si torna così al copione iniziale e si gioca in una sola metà campo. Pogba inventa un corridoio per Evra che pesca Vidal a centro area. Il cileno arriva in corsa, ma è sbilanciato e manda in tribuna l’ultima occasione del primo tempo.
La prima della ripresa passa invece di un soffio sopra la traversa, quando ancora Vidal stacca di testa per deviare il calcio di punizione battuto da Pirlo. La Juve pressa alto e riesce a recuperare il pallone facilmente, ma trova difficoltà ben maggiori nel consegnarlo agli attaccanti. Il Toro punta invece sulle ripartenze e per poco non trova il raddoppio, quando Amauri serve in area Quagliarella che anticipa in scivolata l’uscita di Storari e sfiora il palo.
Allegri vuole più rapidità in avanti e manda in campo Morata al posto di Llorente, poi cambia Marchisio con Pereyra, restituendo a Vidal il ruolo di mezz’ala. È una partita strana però, giocata senza quella rabbia agonistica tipica della stracittadina. La Juve sembra stanca dopo la Champions e le frequenti interruzioni non aiutano certo a trovare il ritmo, a tutto vantaggio del Toro che non fatica a controllare il risultato. Alla mezz’ora c’è una fiammata, con Pereyra che libera Vidal davanti a Gillet, ma il gol viene annullato per la posizione irregolare del cileno.
A complicare ulteriormente le cose arriva l’espulsione di Lichtsteiner per doppio giallo. La superiorità numerica rivitalizza i granata, pericolosi con il destro di El Kaddouri, deviato in angolo da Vidal, e con il colpo di testa di Gazzi, alto di poco. Prendere gol sarebbe una beffa eccessiva e Allegri si cautela inserendo Ogbonna per Tevez, ma non rinuncia ad attaccare. C’è poca lucidità però e anzi si rischia di subire il contropiede. Così, quando il quarto uomo indica tre minuti di recupero, proprio non si vede come la partita non possa finire in parità.
Se sul colletto delle maglie bianconere c’è scritto “Fino alla Fine”, però, c’è un motivo. Non è un motto. Non è un modo di dire. È un credo, il nostro credo. Noi sappiamo bene cosa vuol dire. E quando Vidal tocca per Pirlo al limite dell’area e parte quel destro rasoterra che gonfia la rete a quattro secondi dal termine, lo scopre anche il Toro.
JUVENTUS-TORINO 2-1
RETI: Vidal rig. 15′ pt, Peres 23′ pt, Pirlo 48′ st
JUVENTUS
Storari; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio (19′ st Pereyra), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez (38′ st Ogbonna), Llorente (13′ st Morata).
A disposizione: Rubinho, Audero, Mattiello, Pepe, Coman, Giovinco.
Allenatore: Allegri
TORINO
Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Gazzi, Vives (8′ st Benassi), Darmian; El Kaddouri (47′ st Sanchez Mino); Quagliarella (27′ st Larrondo), Amauri.
A disposizione: Padelli, Castellazzi, Bovo, Jansson, Silva, Molinaro, Perez, Farnerud, Martinez.
Allenatore: Ventura
ARBITRO: Orsato
ASSISTENTI: Cariolato, Costanzo
QUARTO UFFICIALE: Di Fiore
ARBITRI D’AREA: Guida, Gervasoni
AMMONITI: 17′ pt Glik, 2′ st Gazzi, 14′ st Pogba, 26′ st Lichtsteiner, 26′ st Amauri, 33′ st Lichtsteiner, 46′ st Moretti
ESPULSI: 33′ st Lichtsteiner