I bianconeri si impongono in Francia per 1-0 nell’andata dei quarti di Europa League. Decide una rete del difensore all’85′
Juve che soffre, Juve che lotta, Juve che reagisce e la spunta – nella tana del Lione – con un ruggito in extremis di Leo Bonucci. Un uno a zero preziosissimo, da difendere allo Stadium, che avvicina la semifinale. Primo tempo da “bugiardino” farmacologico: attenzione, può creare sonnolenza… Lione all’italiana, concentratissimo in fase difensifa (cui partecipano praticamente tutti gli undici in campo). E Garde, in versione Trapattoni, decide pure di piazzare Malbranque in marcatura a uomo su Pirlo, letteralmente azzerato. Il canovaccio diventa così snervantemente ripetitivo: i bianconeri che imbastiscono l’azione con Buffon, un po’ di tiqui-taca tra difensori finchè Bonucci tenta il lancio da quaranta metri. Una, due, tre… otto volte in 45 minuti. Servirebbe il guizzo, ma con Pirlo disinnescato e con i compagni in riserva di energie, l’attesa resta vana. Al 4’ Tevez conquista una punizione in “zona-Pirlo”, ma il tentativo di maledetta si infrange sulla barriera. E nell’azione successiva, si registra un buon colpo di testa di Tevez che tuttavia non ha fortuna: palla fuori di un soffio. Al 28’ Pirlo prova a lasciare il segno con un lancio perfetto (l’unico che Malbranque gli permette di fare) sul quale però Tevez si fa anticipare. Poco prima, era invece stato il Lione ad avere un sussulto di orgoglio e sfiorare in ben due occasioni il gol: Malbranque esalta le doti di Buffon, eccezionale in tuffo a terra sull’incursione in velocità del transalpino. Sugli sviluppi del calcio d’angolo successivo Briand tocca sopra la traversa da pochi passi dalla linea di porta.
IL RUGGITO DI LEO - Nella ripresa la solfa non cambia. La stanchezza dei bianconeri resta evidente e i francesi si fanno un po’ più intraprendenti. All’8’ è ancora Buffon a catturare l’attenzione respingendo una botta da fuori di Umtiti. Rischio d’autogol di Briand a parte (tocco di testa su calcio di punizione di Pirlo), la Juventus fatica a rendersi pericolosa. I suoi attaccanti non incidono. Anzi, al 10 Tevez è addirittura costretto a chiedere il cambio. Dentro Vucinic. Con il montenegrino e con Giovinco (subentrato ad Osvaldo al 17’), i bianconeri appaiono però più pericolosi. Attaccano meglio gli spazi, creano pericoli. Soprattutto la Formica Atomica appare pimpante. Il gol continua a mancare: clamoroso quello divorato da Vucinic all’85’: porta spalancata! Ma pensa Bonucci, in extremis, ad imprimere la svolta al match: raccoglie la respinta su tiro di Pogba e di rabbia insacca. Il ruggito del Leo…