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Conte: Juve outsider, non voglio porre limiti. VIDEO

Riparte da Copenaghen l’avventura europea della Juventus. Riparte da un avversario forse non blasonato, ma da nn sottovalutare per nessun motivo. I bianconeri in Champions ora hanno più esperienza e proprio quanto accaduto lo scorso anno in Danimarca insegna: «Contro il Nordsjaelland agguantammo il pareggio solo nel finale – ricorda Conte – rischiando di mettere in pericolo la qualificazione. Non ci sono squadre cenerentola, perché in Champions ci sono solo sei partite e recuperare eventuali passi falsi è sempre difficile. Il Copenaghen gioca con un 4-4-2 che può trasformarsi in un 4-4-1-1 con linee di gioco ben definite e non mi spiego l’attuale posizione in classifica. Ho visto le partite e ha sempre mostrato una marcia in più rispetto agli avversari, anche se il risultato non è poi stato positivo. Quindi dovremo fare molta attenzione, ricordando proprio quanto accadde qui lo scorso anno».
Alla Juve servono immediatamente tre punti, perché il gruppo è equilibrato è fondamentale partire con il piede giusto: «Il girone è bello, affascinante – sottolinea il tecnico – Al Real, che da anni insegue la decima Champions e investe tantissimo, spetta di diritto il ruolo di favorita, almeno sulla carta. Per il secondo posto ci saremo noi e il Galatasaray e si dovrà fare attenzione al Copenaghen, possibile sorpresa. Dove possiamo arrivare?Sappiamo che percorso abbiamo dovuto compiere per diventare quello che siamo ora in Italia e per tornare ad essere rispettati in Europa. Sappiamo anche però che c’è ancora strada da fare e un anno in più di esperienza può aiutarci. Ci apprestiamo ad affrontare la Champions da outsider, un’outsider pericolosa per chiunque. Sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare. Non dobbiamo porci dei limiti, altrimenti non sarebbe bello sognare, ma mantenere un sano realismo che ci faccia tenere i piedi ben piantati per terra».
Dopo la sfida contro l’Inter, e in vista dei prossimi impegni ravvicinati, Conte non esclude di ricorrere al turnover: «Inizia il primo ciclo di sette partite nel giro di venticinque giorni, in cui affronteremo gare importanti ed è inevitabile che inizi con le rotazioni. Non può che essere così, anche se cercheremo di non cambiare la nostra idea di calcio, sostituendo chi avrà bisogno di riposare per essere pronto per la gara successiva. Pirlo? al momento non ha bisogno di riposare. Al massimo credo si possano cambiare quattro giocatori per volta, per non stravolgere gli equilibri, ma sono convinto che tutti mi daranno ottime risposte».

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