Allegri: «La Juve è un onore»
«Sono felice e so quanto sia importante il compito che mi è stato affidato. Lavorerò per costruire una stagione importante e vincente»
«E’ un onore». Sono queste le prime parole di Massimiliano Allegri da allenatore della Juventus.
Il nuovo tecnico siede nella sala stampa dello Stadium per la sua prima conferenza ed è evidente l’mozione, ma anche la carica con cui si appresta a vivere la sua avventura in bianconero: «E’ stato un fulmine a ciel sereno quando sono stato contattato ieri per dare la mia disponibilità a guidare la squadra. Sono felice e so quanto sia importante il compito che mi è stato affidato. Da domani inizierò a lavorare insieme alla società e ai giocatori per costruire una stagione importante e vincente».
Da tecnico scafato e intelligente qual’è Allegri sa perfettamente che sostituire Conte non sarà semplice agli occhi del popolo bianconero: «Lui ha rappresentato tanto da giocatore e da allenatore, in Italia ha dominato facendo cose straordinarie e capisco lo scetticismo dei tifosi, perché in un solo giorno la Juventus ha cambiato guida tecnica. Per conquistarli serviranno vittorie, lavoro, rispetto e professionalità. Ho vissuto quattro anni di Milan e penso di essere pronto per continuare la striscia di risultati ottenuta dalla squadra negli ultimi tre anni e cercare di migliorarla».
Alla Juve Allegri ritroverà Pirlo, con cui «il rapporto è ottimo – garantisce – Andrea è un campione e con me nel Milan ha sempre giocato. Nella sua ultima stagione in rossonero è stato sfortunato per via di qualche infortunio, ha avuto difficoltà a recuperare e a fine campionato è passato alla Juventus, ma fortunatamente ora, dopo tre anni, lo ritrovo» Allegri mette subito le carte in tavola. Arriva alla Juve con la ferma determinazione di far crescere ancora una squadra già inarrestabile: «In questo momento stravolgerla sarebbe poco intelligente. Lavorerò sulle caratteristiche dei giocatori e porterò degli accorgimenti in base a queste. Cambiare un modulo che funziona non avrebbe senso. In Italia la Juve è favorita, perché viene da tre scudetti consecutivi e ci giocheremo il campionato sino in fondo. In Europa ci sono grandi club, ma con una strategia di mercato oculata e con l’organizzazione cercheremo di fare una grande Champions, come ad esempio ha fatto l’Atletico Madrid nella passata stagione. La Juve deve stare tra le prime otto squadre d’Europa, è un nostro dovere».
Il fatto che i giocatori, dopo i successi di questi anni possano correre il rischio di sentirsi appagati non lo preoccupa minimamente: «L’appagamento non esiste nel DNA della Juventus – conclude il tecnico – E poi, come diceva l’Avvocato, la prossima vittoria è sempre la più bella».
Marotta: «Allegri, il profilo ideale»
«E’ un allenatore vincente, motivato e con ottime idee»
Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus. Lo annuncia, presentandolo, Giuseppe Marotta in una conferenza stampa che segna un passaggio importante per il presente e per il futuro bianconero: «Allegri è un tecnico che ha sempre dimostrato di saper vincere ovunque ha allenato – sottolinea l’amministratore delegato – Al Sassuolo, dove ha centrato una storica promozione in B, al Cagliari, dove l’obiettivo era la salvezza e ha raggiunto un’ottima posizione in classifica, al Milan, dove ha centrato lo scudetto al primo anno»
«Ieri si è chiusa l’esperienza di Conte come allenatore della Juve – continua Marotta – un’esperienza estremamente positiva, che ha portato a successi storici, a tre scudetti consecutivi, a record che ora sono nella bacheca dei ricordi. Questo è anche l’occasione per ringraziare Conte di quanto fatto alla Juventus, per la crescita che ha saputo imprimere alla squadra e alla società. E’ un vincente, e non per i trofei conquistati, ma per la personalità, la cultura del lavoro e le sue doti di motivatore. A lui vanno i migliori auguri per una carriera ricca di successi. Ora noi apriamo un altro capitolo, ma l’obiettivo rimane lo stesso: continuare a vincere. Ce lo impongono il blasone e la storia della Juventus»
Marotta spiega quindi che la risoluzione del contratto di Conte è stata «l’epilogo di di un confronto consumato negli ultimi mesi. Già a fine campionato Conte aveva palesato la volontà di fermarsi e noi abbiamo provato a tenercelo stretto. Quando è arrivato al raduno però, dopo un ulteriore confronto, ma ribadito di non voler continuare. I tifosi possono essere disorientati e li capisco, ma devono essere sicuri del fatto che la Juventus sia una società seria, le cui scelte vengono fatte con oculatezza. E’ stato necessario agire immediatamente e abbiamo individuato in Allegri il profilo ideale per guidare la squadra: un allenatore vincente, motivato e con ottime idee»
CONTESTAZIONE ALLO STADIUM – La protesta è continuata anche dopo la conferenza di presentazione di Allegri allo Stadium. Un gruppo di 50 tifosi, di fronte all’ingresso principale per contestare il nuovo tecnico al grido di “Allegri non lo vogliamo!”, ha atteso l’uscita della macchina di Allegri e Marotta che si è diretta subito a Vinovo.