La Juventus sconfigge un Chievo avvolto nella sua cinta difensiva ed elastico nei suoi indugi ammorbanti. La girandola agonistica ha riflesso il volto di una Juve prima sorniona e poi cannibale, prima ghermita e poi letale, facce di una medaglia che recita mediata e immediata: rimonta. E vittoria.
Il primo tempo balugina e guizza. La Juventus rumina il forcing, aspra e densa nella sua propulsione iniziale. Il Chievo prende atto e gioca subdolo, infrangendo il pressing offensivo degli avversari con un fortino racchiuso in uno scrigno statico: posizioni cementate, esterni immobili. Il ritmo tintinna. Llorente calcia al 15′, ma il pallone sorvola la porta e accarezza i popolari. Le tenaglie mobili di Pogba caricano lo stacco al 20′, ma lo schiocco di testa non stanga la porta. L’unico lazzo casalingo è però festoso al 30′: rinvio maldestro di Buffon, imbeccata di Sardo e zampata di Thereau che rimbomba la rete. La Juventus riaccende la miccia dopo il tonfo. Pirlo finta la conclusione e calcia al 33′: il tentativo è deviato. L’ultimo schioppo recita il nome di Llorente, ma il basco incorna la palla con la forza flebile di una carezza.
La rivalsa rivela subito il proprio anfitrione: cross tagliente di Pogba, testata di Quaglia e respinta di Puggioni e palla che ticchetta sulla traversa e fa toc sul palo e alla fine gorgoglia in rete grazie alla ciabattata solenne del numero 27 bianconero: sospira la Juve! Il ritmo è veloce, aspro e forte. Il Chievo sciaborda la propria propulsione nel nome della ferita appena subita. Paloschi segna al 50′, ma la rete è annullata per posizione irregolare. La Juve prende atto e sbotta con Marchisio e Chiellini tra il 56′ e il 58′: Puggioni è guardiano attento. Lichtsteiner entra al posto di Isla al 63′ . Il clangore del sorpasso illumina la scena al 65′ : subdolo traversone di Pogba e autogol di Bernardini: giubilo bianconero. Conte inserisce l’Apache al posto di Quagliarella. Rintrona il 75′. Poco dopo entra anche Vidal per El Rey León, ma il destino ha già intessuto le sue fila capricciose. L ‘eco del triplice fischio graffia l’aria come una lama liberatoria: vince la Juve.
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