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Chi vince scrive la storia. Gli altri, al massimo, possono leggerla… VIDEO

«Chi vince scrive la storia. Gli altri, al massimo, possono leggerla…». C’è tutto Antonio Conte in queste parole, pronunciate quasi a mo’ di battuta durante la conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Lazio. Una frase che strappa sorrisi, ma che è il manifesto della mentalità della Juve e del suo tecnico, a cui, evidentemente, scrivere piace parecchio. Ora si devono buttare giù gli ultimi capitoli, quelli più importanti. I prossimi parleranno di sfide decisive contro Lazio e Milan, ma i successivi non saranno da meno: «Sono due delle sette partite che restano – sottolinea Conte – e non vedo difficoltà in più o in meno rispetto alle altre. Ogni gara vale tre punti e speriamo di chiudere nel migliore dei modi».

Lunedì la Juve si troverà di fronte la Lazio per la quarta volta in stagione e finora i biancocelesti sono usciti indenni dagli scontri con i campioni d’Italia: «Non li abbiamo ancora battuti? C’è sempre una prima volta. La Lazio, insieme a noi, è la squadra che è andata avanti di più in Europa e ha fatto tutta la Coppa Italia come noi. Quindi si affrontano le due squadre che hanno giocato di più quest’anno».

I tanti impegni, non ultimi i due confronti contro il Bayern, non hanno lasciato scorie tra i bianconeri, men che meno tra i centrocampisti, apparsi stanchi, secondo parte della critica: «Per me non lo sono, anzi, magari li faccio giocare tutti e quattro», ribatte Conte, riferendosi a Marchisio, Pirlo, Vidal e Pogba. «A sette partite dalla fine non ci sono gerarchie – continua il tecnico – chi sta meglio andrà in campo. Cercherò di schierare la squadra più in forma, questa è la miglior gestione possibile. Ridimensionati dalla Champions? Non credo. Guardiamo i fatti: Il Bayern prima di noi aveva battuto 9-2 l’Amburgo, ieri dopo venticinque minuti era già avanti di tre gol, ha già vinto il campionato con 20 punti di vantaggio sul Borussia, che è l’altra semifinalista di Champions… Non siamo stati ridimensionati, siamo stati dimensionati, nel senso che ora sappiamo qual è la nostra dimensione e dovremo essere bravi a lavorare per crescere e per competere per certi traguardi».

Dopo la doppia sfida contro i tedeschi alcuni giocatori, come Vucinic, sono stati presi di mira da critiche ingenerose: «Mi spiace perché si perde da squadra e si vince da squadra. Se dopo un anno e mezzo di lavoro si guarda al singolo, significa che chi guarda le partite non ha capito nulla. E’ tutto l’ambiente, giocatori, allenatore, società, tifosi, che vince o che perde. Io mi auguro che si riesca a capirlo e ad apprezzare cosa stanno facendo questi ragazzi. C’è un obiettivo straordinario da centrare, inimmaginabile solo un anno e mezzo fa e non si possono far passare in secondo piano cose tanto importanti».

Un obiettivo che la Juve insegue un buon margine di vantaggio, ma anche con la consapevolezza che i giochi non sono ancora chiusi: «Può accadere ancora tutto, lo insegna la storia e fossi in Mazzarri e in Allegri crederei nella rimonta. Noi veniamo da quattro vittorie consecutive, ottenute anche su campi difficili come Bologna o San Siro, contro l’Inter. Se però non le avessimo centrate, ora avremmo un vantaggio dimezzato, con partite importanti e difficili ancora da giocare. Dobbiamo stare attenti, perché solo noi possiamo scivolare, non chi insegue…»


 


Conferenza Stampa Di Antonio Conte Pre Lazio… di Superflyvideomaker

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