La Juve è in finale di Champions League: al rigore di Ronaldo, risponde Morata nella ripresa e l’1-1 qualifica i bianconeri. Il sogno continua
Siamo in finale signori, andiamo a Berlino. Ma non chiamatela impresa. No, non sarebbe corretto nei confronti di una squadra magnifica, che non solo tiene testa al Real in casa sua. Rischia anche seriamente di tornare dal Bernabeu con una vittoria. Non serve, basta il pareggio, agguantato con coraggio, difeso con le unghie e con i denti, portato fino alla fine, anzi, scusate, #FinoAllaFinale, con una prova magnifica, soprattutto nella ripresa.
Che ci sarebbe stato da soffrire era da mettere in conto, ma è accaduto soprattutto nel primo tempo, iniziato, tanto per capire quanto sarebbe stata dura, con una zuccata alta di Bale dopo 35 secondi. Poi ci prova Benzema, controllando in area e sparando il sinistro in curva. Tra un’azione e l’altra però passano cinque minuti, durante i quali la Juve tiene perfettamente il campo, ed in fondo è questo che ci si deve aspettare dalla partita: il Real attacca a folate, quando parte è pericolosissimo, ma negli altri momenti i bianconeri possono rallentare il ritmo della gara e provare a colpire.
Non si deve esagerare con il palleggio però, perché perdendo palla si rischia di innescare i fenomeni dei Blancos e se si ricorre al fallo per fermarli, Ronaldo può scaricare il suo destro su punizione e colpire la parte superiore della rete, mancando il gol per pochi centimetri.
Le accelerazioni di Tevez sono comunque una spina nel fianco per la difesa spagnola e quando al 13′ mette Vidal in condizioni di battere dal limite, Casillas deve distendersi per togliere il pallone dall’angolino.
Il ritorno di Benzema offre alla squadra di Ancelotti più soluzioni offensive, anche perché il francese svaria spesso e propone anche palloni invitanti ai compagni, come quello indirizzato a Ronaldo al 18′, sul quale chiude Vidal. Anche Bale è più pimpante che nella gara di andata e scalda i guantoni di Buffon con una saetta da trenta metri. Insomma, con il passare dei minuti il Real aumenta il forcing e quando James Rodriguez entra in area poco dopo il ventesimo e Chiellini lo tocca, il signor Eriksson indica il dischetto. Ronaldo trasforma e porta avanti il Real.
La Juve reagisce, attacca con più convinzione, ma si espone anche al contropiede e se quello condotto da Benzema e Ronaldo non si concretizza è solo perché il portoghese è troppo lezioso e cerca un improbabile traversone, invece di concludere a rete. Buffon non vive certo una serata tranquilla e deve intervenire ancora per bloccare la girata di testa del francese. Sono i bianconeri a tenere in mano il gioco ora, ma per arrivare dalle parti di Casillas fanno parecchia fatica. Hanno più spazio Ronaldo e Benzema che con due ripartenze colpiscono altrettante volte l’esterno della rete.
Visto che la difesa delle Merengues è in serata di grazia, per provare a bucarla si devono cercare le soluzioni dalla distanza, come quella di Marchisio al 6′ della ripresa, potente e a lato di poco.
Ora in campo c’è solo la Juve, per nulla intimorita dal “miedo scenico”, dal punteggio, dal blasone e dai nomi dell’avversario. I bianconeri macinano fanno la partita, con una convizione ben superiore alla prima frazione di gara. E al 12′ vengono premiati: Pirlo batte una punizione dalla destra, il Real non riesce a liberare l’area e Pogba sale altissimo per toccare di testa verso Morata. L’ex Blancos è appostato a centro area, controlla con il petto e spara di contro balzo verso la porta, sorprendendo Casillas e firmando il pareggio.
Al 90′ manca più di mezz’ora, troppo tempo per chiudersi a difendere il risultato, perché permettere al Real di dare continuità all’azione offensiva è un suicidio, come dimostra l’azione che porta Marcelo a crossare dal fondo e Bale a girare dal limite dell’area piccola, sfiorando il palo. Ancelotti manda in campo il Chicharito Hernandez al posto di Benzema, il Real continua a spingere, ma la Juve non molla un colpo, anzi, sfiora il raddoppio con l’inserimento di Marchisio, servito in area da Vidal. Il Principino prova a piazzare il destro, ma la conclusione è troppo morbida e Casillas riesce a deviare. Dall’altra parte, dopo il tentativo di James Rodriguez sopra la traversa, è sempre Bale il più pericoloso, prima con una sventola dal limite a lato, poi con un colpo di testa da distanza ravvicinata alto di un soffio.
Al 34′ Allegri opera il primo cambio: Pirlo lascia il campo, tra gli applausi del Bernabeu, ed entra Barzagli. Si passa alla difesa a tre, con Marchisio in regia. Poi tocca a Llorente, dentro al posto di un monumentale Morata. Adesso sì che ci si può arroccare in difesa, anche se colpire un’altra volta vorrebbe dire chiudere il discorso. Ci va vicino Pogba, prima di lasciare il posto a Pereyra, ma il suo destro è centrale e Casillas può respingere. I minuti trascorrono in apnea, ma solo perché l’obiettivo si avvicina a ogni giro di orologio, non perché si rischi qualcosa. È una Juve pazzesca, che ribatte colpo su colpo, che gioca con esperienza calma, classe e con un cuore enorme. E quando dopo quattro minuti di recupero, arrivano i tre fischi che ci mandano in finale, c’è solo da alzarsi in piedi ad applaudire. Da applaudire fortissimo, perché adesso non corriamo più il rischio di svegliarci e Berlino non è più un sogno.
Fonte:Juventus.com
REAL MADRID-JUVENTUS 1-1
RETI: Ronaldo rig 23′ pt, Morata 12′ st
REAL MADRID
Casillas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Isco, Kroos, J. Rodriguez; Bale, Benzema (21′ st Henanrdez), Ronaldo.
A disposizione: Navas, Pepe, Coentrao, Arbeloa, Illaramendi, Jese
Allenatore: Ancelotti
JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba (44′ st Pereyra) , Pirlo (34′ st Barzagli), Marchisio; Vidal; Morata (39′ st Llorente), Tevez.
A disposizione: Storari, Padoin, Sturaro, Coman
Allenatore: Allegri.
ARBITRO: Eriksson (SWE)
ASSISTENTI: Klasenius (SWE), Wärnmark (SWE)
QUARTO UFFICIALE: Gustavsson (SWE)
ARBITRI D’AREA: Martin Strömbergsson (SWE), Markus Strömbergsson (SWE)
AMMONITI: 32′ pt Isco, 44′ pt J. Rodrigez, Tevez 25′ st, 31′ st Lichtsteiner
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