UCL: giocheremo con Barcellona, Olympiacos e Sporting (VIDEO INTERVISTA MAROTTA E BUFFON) Howedes vicinissimo

Così ha deciso il sorteggio appena terminato a Montecarlo

E’ appena terminato a Montecarlo il sorteggio per la fase a gironi dell’edizione 2017/18di Champions League.La Juventus sarà impegnata nel gruppo D, e questi sono i suoi avversari:

  • Barcellona (ESP)
  • Olympiacos (GRE)
  • Sporting CP (POR)

Dalla Spagna alla Grecia, passando per il Portogallo, quindi. Così ha deciso l’urna di Montecarlo, e questo è il totale dei gruppi:

Le parole dell’ad e General Manager Sport bianconero dopo il sorteggio

Il commento a caldo di Giuseppe Marotta, ad e General Manager area Sport della Juventus, è improntato all’equilibrio.

«Gli avversari sono importanti – spiega – Ma noi dobbiamo affrontare tutte le partite che abbiamo davanti a noi allo stesso modo, con l’impegno giusto, indipendentemente da chi dobbiamo sfidare». E poi aggiunge: «Per esempio il Barcellona, sebbene abbia avuto alcuni significativi cambiamenti, resta un avversario molto pericoloso».

E aggiunge: «Il campionato italiano ti costringe a un dispendio enorme di energie psicofisiche, che inevitabilmente condiziona anche nel cammino di Champions League. Lo scorso anno abbiamo disputato una stagione davvero intensissima, perché ogni partita va affrontata con motivazioni al massimo».

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Super Buffon, immenso Dybala! La Juve… ricomincia da tre (VIDEO INTERVISTE E HIGHLIGHTS)

Mandzukic, Dybala e Higuain firmano il successo sul Cagliari all’esordio. Buffon para il primo rigore concesso decretato con il VAR

Non può essere già al top della condizione e avrà bisogno di un po’ di tempo per rodare e inserire i nuovi acquisti, ma di sicuro la Juve non ha dimenticato come si vince e si dominano gli avversari. A fare le spese della “memoria” dei bianconeri è il Cagliari che nonostante l’ordine tattico, la buona volontà  e il primo rigore concesso grazie al VAR, deve raccogliere tre palloni nella propria porta e lasciare l’Allianz Stadium a mani vuote. La vittoria all’esordio in campionato non solo conferma la potenza di fuoco della squadra di Allegri, ma anche la notevole varietà di soluzioni a disposizione del tecnico che se si affida inizialmente all’ “usato sicuro”, tenendo in panchina i nuovi acquisti,  a gara in corso può permettersi non solo di cambiare interpreti, senza per questo intaccare la qualità della manovra, ma anche variare il sistema.

MANDZUKIC APRE IL CAMPIONATO

Quello scelto inizialmente è il consueto 4-2-3-1 in cui Pjanic, che inaugura la partita sfiorando l’incrocio con una rasoiata su punizione, si piazza davanti alla difesa per dettare, insieme a Marchisio, i tempi di gioco. Entrambi si trovano di fronte i quattro centrocampisti del Cagliari, diligentemente piazzati tra le linee, e serve una decina di minuti per sviluppare un’azione fluida. Appena ci riescono però i bianconeri sono letali: la rete di passaggi costringe i sardi a rintanarsi nella propria area, dove è appostato, tra gli altri, Mario Mandzukic che, appena vede partire il cross di Lichtsteiner, si coordina per colpire al volo e spedire il primo gol del campionato nell’angolino, dove Cragno non può arrivare.

BUFFON PIÙ FORTE DEL VAR

I ritmi sono ancora quelli del calcio d’agosto e il vantaggio permette alla Juve di giocare senza affanni. Il Cagliari non fa molto per mettere pressione ai bianconeri, che con il passare dei minuti trovano propongono un palleggio sempre più convincente, ma a tratti troppo lezioso. La Juve si compiace eccessivamente del proprio dominio e il Cagliari finisce così per risvegliare una partita che sembrava essersi addormentata. Così, dopo aver respinto il destro rasoterra di Farias e aver visto il tentativo di ribattuta di Faragò terminare alle stelle, Buffon deve tenere a battesimo il VAR e i suoi effetti: il signor Maresca giudica inizialmente regolare un contatto nell’area bianconera tra Alex Sandro e Cop, ma dopo aver consultato le immagini televisive concede il rigore ai sardi. Farias si presenta sul dischetto e scopre, suo malgrado, che quando Gigi decide di non subire gol, non c’è moviola che tenga: il tiro è rispedito al mittente e il punteggio non cambia… per il momento.

DYBALA SOTTO L’INCROCIO

La Juve riprende in mano il gioco e dopo un tentativo di Marchisio dal limite fuori di poco, i bianconeri mettono al sicuro il risultato prima di andare al riposo: con i sardi che schiumano rabbia per l’occasione fallita e si sbilanciano in avanti, Pjanic può vivisezionare la difesa con un fendente in profondità, telecomandandolo sul petto di Dybala. La Joya scatta in posizione regolare, controlla e piazza il 2-0 sotto l’incrocio.

HIGUAIN, GOL E SPAZIO A MATUIDI

Dopo neanche due minuti dal rientro in campo Dybala potrebbe ripetersi, se il suo sinistro, che conclude una lunga ed elegante trama, non si stampasse sulla traversa; Mandzukic cerca di correggere in rete di testa la respinta del legno, ma saltando da fermo non può imprimere forza al pallone e Cragno riesce a bloccare. La gara si mantiene vivace, ma fino al 20′ offre poco da segnare sul taccuino, se non l’ovazione tributata dall’Allianz Stadium all’ex Padoin. Subito dopo però, ecco che entra in scena Higuain: il Pipita riceve in are all’invito di Alex Sandro e incrocia il sinistro, infilando in diagonale un gol da centravanti di razza qual è. Appena il tempo di esultare e Allegri lo richiama in panchina, presentando così al popolo bianconero Matuidi e il 4-3-3, con Mandzukic Dybala e Douglas Costa, in campo al posto di Cuadrado. Un piccolo, gustoso antipasto, di quella che potrà rivelarsi una preziosa soluzione in futuro. Il piatto forte di giornata invece è il punteggio sul tabellone, che non cambia più, e che consegna alla Juve i primi tre punti della stagione. Buona la prima, Signora!

JUVENTUS-CAGLIARI 3-0

RETI: Mandzukic 12′ pt, Dybala 46′ pt, Higuain 21′ pt

JUVENTUS

Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Marchisio (17′ st Khedira); Cuadrado (29′ st Douglas Costa), Dybala, Mandzukic; Higuain (26′ st Matuidi)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Barzagli, Benatia, Asamoah, Bentancur, Sturaro, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

CAGLIARI
Cragno; Padoin (18′ st Joao Pedro), Pisacane, Andreolli, Capuano; Faragò, Cigarini (37′ st Dessena), Ionita; Barella; Farias, Cop (37′ st Sau)
A disposizione: Crosta, Daga, Ceppitelli, Romagna,  Miangue, Cossu, Giannetti
Allenatore: Rastelli

ARBITRO: Maresca
ASSISTENTI:Marrazzo, Di Vuolo
QUARTO UFFICIALE: La Penna
ARBITRO VAR: Valeri
ASSISTENTE VAR: Aureliano

AMMONITI: 32′ st Lichtsteiner

Fonte: Juventus.com



Le ultimissime su Juventus Cagliari (VIDEO) Allegri: «Serve concentrazione: testa bassa e lavorare!»

Il tecnico bianconero presenta la gara contro il Cagliari: «Saremo i favoriti se miglioreremo tecnicamente e non affronteremo la stagione con presunzione»

Vigilia di Juventus-Cagliari: prima gara di campionato della stagione e prima partita ufficiale dei Bianconeri all’Allianz Stadium. Un match che oggi, in conferenza stampa, mister Massimiliano Allegri ha presentato così:

UN PENSIERO ALLE VITTIME DI BARCELLONA

«Il primo pensiero va alle vittime di Barcellona: in questo momento è la cosa più importante, ben più di una partita di calcio. I nostri figli troveranno sicuramente un mondo peggiore e molto più difficile, oggi è un giorno molto triste».

AL MERCATO PENSA LA SOCIETÀ

«Oggi parlare di mercato non ha senso. Domani abbiamo la prima partita di campionato, che è sempre difficile, è sempre un’incognita. Numericamente abbiamo bisogno a metà campo di qualcosa in più. Matuidi non è ancora un giocatore della Juventus quindi, al momento, io parlo solo dei miei giocatori. Al mercato ci pensa la società».

UN GRANDE CAMPIONATO, PER UNA GRANDE CHAMPIONS

Vincere è sempre più difficile: quando vinci per sei anni in Italia e fai risultati importanti in Europa, è normale che le avversarie si rinforzino e tu debba ritrovare stimoli nuovi, alzare l’asticella, con una possibilità di errore sempre più bassa. Vincere per sette anni è difficile, ma deve essere il nostro obiettivo. La nostra stagione inizia domani con il campionato, anche se la stagione vera e propria partirà il 1 settembre, quando sarà concluso ll mercato. Potremo fare una grande una grande Champions solo se affrontiamo il campionato nel migliore dei modi: sono due cose che vanno di pari passo.

SBAGLIARE MENO TECNICAMENTE

«In Supercoppa contro la Lazio abbiamo giocato una partita tecnicamente molto brutta dal 10′ al 45′: in quei 35 minuti abbiamo sbagliato palle che non dovevamo sbagliare. Il nostro obiettivo sarà sbagliare meno tecnicamente, perché ti può andare bene con squadre medio-piccole, ma ti può andare male con quelle che lottano per i primi otto posti. Non cambia nulla tra centrocampo a due o a tre: ora la condizione fisica è ancora approssimativa, perché abbiamo iniziato a lavorare tutti insieme soltanto il 22 luglio e la nostra è una squadra forte fisicamente. Non a caso, quelli che sono in migliore condizione adesso sono quelli fisicamente più leggerini, come Cuadrado, Douglas Costa, Dybala o Pjanic. Per domani non ho ancora scelto la formazione: deciderò dopo l’allenamento di oggi».

PARTIRE BENE, CON ATTENZIONE

«Domani bisogna portare a casa i tre punti ed iniziare bene, anche perché avremo un finale di campionato molto difficile, e nelle ultime sei partite avremo tre scontri diretti. Bisognerà anche trovare un po’ più di fiducia. Domenica nessuno si aspettava che potessimo perdere, invece abbiamo perso. Quando pensi di vincere, perdi. Questa è la differenza che passa tra una squadra che è “presuntuosa” e “superficiale”, e una squadra più attenta. La Lazio ha vinto meritatamente perché noi siamo stati più disattenti».

JUVE FAVORITA, SE…

«La Juve è favorita soltanto se tutti ci rimettiamo con le orecchie basse a lavorare, mettendoci al pari degli altri. Non è favorita se affrontiamo la stagione con presunzione, partendo dal fatto che la Juve vincerà di sicuro. Di sicuro non c’è niente: domani alle 18 avremo zero punti come tutti gli altri, e per vincere dovremo averne uno in più di loro alla fine. Quest’anno sarà molto più equilibrato, con una media Scudetto che probabilmente si abbasserà un pochino: saremo in cinque o sei a lottare per il titolo, ma possiamo essere se tutti mantengono la calma, lavorano con equilibrio, senza pensare a quello che potrà succedere. Poi che la Juventus parta per vincere per tutti gli anni, è assodato da sempre… Ma servirà molto equilibrio, senza eccessivo entusiasmo né eccessiva depressione. Anche soltanto per una questione statistica, vincere sarà sempre più difficile, ma l’importante è arrivare a marzo ed essere in lotta per tutti e tre gli obiettivi».

EQUILIBRIO E COSE SEMPLICI

«Bisogna essere bravi, lavorare con equilibrio, ripartire dalle cose semplici, mantenere ordine e rientrare dentro la stagione senza pensare che una partita come quella di domenica possa avere stravolto tutto. Con la preparazione partita in ritardo e il mercato ancora aperto, dovremo essere bravi. In questa fase della stagione le squadre dovrebbero essere già fatte: spero che un giorno si chiuda prima la finestra di mercato, in questo bisogna migliorare. Per rimanere a certi livelli, a quelli delle grandi squadre d’Europa, la normalità deve essere quella di fare grandi stagioni. L’equilibrio mentale è fondamentale: quello che è stato fatto, ormai appartiene alla storia. Ora bisogna ripartire e fare i tre punti, poi altri tre punti, e così via…».

PRIMA VOLTA CON IL VAR

«Il VAR è uno strumento nuovo: vediamo come sarà sviluppato. Al momento potrebbe dare dei vantaggi, ma bisognerà capire come sarà gestito, che è la cosa più difficile, altrimenti potrebbero esserci partite che possono durare tanto per episodi da valutare. Il lato positivo è che quando sarà impiegato il VAR avremo dei time-out come nel basket, che potremo utilizzare per dare indicazioni alla squadra».

OBIETTIVI INDIVIDUALI IMPORTANTI

«In una grande squadra come la Juventus, i giocatori devono essere responsabili e l’allenatore non deve fare “il cane da guardia”. Sta ricominciando la stagione e tutti abbiamo degli obiettivi singoli: io quello di vincere il quarto Scudetto consecutivo; i giocatori di vincere ancora e di fare una grande stagione in Italia e in Europa, anche con la prospettiva dei Mondiali. Questo dovrà essere un grande obiettivo e un grande stimolo».

IL PUNTO SU DE SCIGLIO

«Ho allenato Mattia per due anni al Milan, facendo due buoni campionati, poi si è un po’ perso. Ha delle qualità importanti e ha bisogno di un percorso per poter ritornare a fare quello che sa fare. Non ha perso le qualità: deve soltanto trovare il modo e la convinzione per poterlo fare. In quel ruolo sia lui che Lichtsteiner mi garantiscono sicuramente un’ottima copertura».

E SU CARDIFF…

«Dopo la Finale di Cardiff, c’era molta delusione da parte di tutti. Forse il mondo Juventus aveva avuto poco rispetto del Real Madrid, sottovalutandone la forza. Il Real ha vinto la Finale perché è semplicemente più forte, e l’ha dimostrato in questi anni. Il calcio è molto semplice, anche se in una partita secca può succedere di tutto: la Juventus ha giocato cinquanta minuti al pari del Real, poi quando ci hanno visto in difficoltà ci hanno colpito».

IERI A VILLAR PEROSA IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ALLA SQUADRA

«Il Presidente, come sempre, ha fatto il discorso alla squadra e ha trovato le parole giuste per dare motivazioni e spiegare come deve essere l’annata. Credo che i ragazzi abbiano recepito e da domani dovranno applicarle sul campo, conquistando i tre punti».

DYBALA E UNA 10 CHE NON PESA

«Dybala non ha ricevuto pressioni perché ha un carattere straordinario e obiettivi ben chiari. Per lui sarà una stagione importante: dovrà fare un’annata straordinaria per confermarsi in Italia e soprattutto in Europa. E’ giovane e ha grandissime qualità: farebbe un errore se pensasse di essere arrivato al massimo, ha ancora grandissime possibilità di migliorare e di vincere trofei, ma non deve mai smettere di mettersi in discussione».

LA PRIMA ALL’ALLIANZ

«Sarà importante ripartire dall’Allianz Stadium, con l’apporto dei tifosi: domani è la prima e avremo bisogno anche di loro».




Siamo tornati! (VIDEO) Noi siamo la Juventus e sciacquatevi la bocca prima di pronunciare il nostro nome – Promo da brividi Stagione 2017/18

Juventus F.C – Promo Motivazionale  Stagione 2017/18


A Wembley vincono gli Spurs (VIDEO INTERVISTE, HIGHLIGHTS E CALCIOMERCATO)

Nell’ultima amichevole prima della Supercoppa il Tottenham si impone per 2-0 con le reti di Kane ed Eriksen

L’ultima amichevole prima della Supercoppa contro la Lazio di domenica prossima non sorride alla Juve, che nel tempio di Wembley si arrende a un Tottenham vivace, trascinato dal sempre letale Harry Kane. Più determinati gli Spurs, almeno per la prima ora di gioco, che è loro sufficiente per fissare sul tabellone il 2-0 finale.

SUBITO HARRY KANE

I ritmi sono quelli del calcio d’agosto e anche il clima sugli spalti è in linea con il carattere amichevole dell’incontro. Il Tottenham, che in questo stadio giocherà la prossima stagione in attesa che venga costruito il suo nuovo impianto, parte con maggiore convinzione, pressa alto e manovra con ordine, cercando di allargare il gioco e sfruttare la cosa di Davies e Trippier sulle fasce. È proprio dal piede di quest’ultimo che al 10′ parte il traversone che trova Harry Kane a centro area. La punta inglese è in netto vantaggio su Khedira e schiaccia in rete di testa.

SPURS PIÙ VIVACI

La Juve non sembra scuotersi e gli Spurs vanno subito vicini al raddoppio con Eriksen, che dal limite impegna Buffon. I bianconeri escono alla distanza e, intorno al 20′, Dybala alza troppo il sinistro da fuori area, mentre Higuain centra la porta da posizione molto defilata e costringe Lloris a un intervento tutt’altro che semplice. È ancora il Tottenham però ad avere le occasioni più pericolose, con Kane che non sfrutta a dovere un retropassaggio avventato di Pjanic e un’uscita a vuoto di Buffon, e con Sissoko, che parte in contropiede, arriva in area e centra in pieno il palo con un destro a giro.

ERIKSEN RADDOPPIA

Anche nella ripresa, nonostante qualche cambio operato da Allegri, la Juve sembra meno pimpante degli inglesi, che al 6′ bucano la difesa bianconera grazie all’intuizione di Alli, che libera Eriksen davanti a Buffon. Il danese salta il capitano bianconero e infila nella porta sguarnita. Tempo di rimettere in gioco il pallone e il Tottenham sfiora il terzo gol: Eriksen questa volta veste i panni del rifinitore e mette in movimento Kane che entra in area, resiste a una carica e spara un sinistro violento che si stampa sull’incrocio.

LEGNI PARI

La Juve a questo punto reagisce e Dybala arriva per due volte alla conclusione, mancando di poco lo specchio della porta. Le sgroppate di Cuadrado sulla destra creano qualche imbarazzo alla difesa inglese, sempre rapida però nel ripiegare e nel chiudere le traiettorie di passaggio. Kean, entrato a un quarto d’ora dal termine, vivacizza le giocate dei bianconeri: Marchisio lo pesca con un lancio preciso  e Lloris è costretto a uscire dalla propria area di rigore per fermarlo, poi Dybala lo serve a centro area e il suo sinistro di prima intenzione centra la traversa. Il conto dei legni viene pareggiato al 40′, quando Cuadrado, lanciato da Bentancur, colpisce ancora la traversa con un destro in diagonale. Nel finale ci prova anche Bernardeschi, ma il suo sinistro dal limite sfiora il palo e si spegne sul fondo. Non è giornata, evidentemente, ma poco importa. Quel che conta è che giri tutto per il verso giusto tra otto giorni, a Roma, contro la Lazio.

TOTTENHAM-JUVENTUS 2-0

RETI: Kane 10′ pt, 7′ st Eriksen

TOTTENHAM
Lloris; Trippier (41′ pt Walker-Peters), Alderweireld, Vertonghen, Davies; Dier, Dembele (45′ st Wimmer) ; Sissoko (21′ st Georgiu), Eriksenn (45′ st Oakley- Boothe), Alli (21′ st Winks); Kane (33′ st Janssen)
A disposizione:Vorm, Whiteman, Carter-Vickers, Dinzeyi, Miller
Allenatore: Pochettino

JUVENTUS
Buffon (31′ st Pinsoglio); Lichtsteiner (1′ st De Sciglio), Rugani (15′ st Barzagli), Chiellini (15′ st Benatia), Alex Sandro (1′ st Asamoah); Khedira (31′ st Bentancur), Pjanic (1′ st Marchisio); Douglas Costa (16′ st Bernardeschi), Dybala, Mandzukic (1′ st Cuadrado); Higuain (1′ st Kean)
A disposizione: Del Favero, Rincon, Lemina
Allenatore: Allegri

ARBRITRO: Atkinson
ASSISTENTI: Betts, Nunn
QUARTO UFFICIALE: Marriner




Juve infallibile dal dischetto, Roma battuta ( VIDEO HIGHLIGHTS E INTERVISTE)

Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari i bianconeri si impongono ai rigori e chiudono la tournée americana con un successo

Al Gilette Stadium di Foxborough, casa dei New England Patriots di football, la Juve supera la Roma ai calci di rigore e chiude la tournée americana con un successo, arrivato dopo una partita non particolarmente frizzante, più che comprensibile, in questa fase della stagione, terminata, nei tempi regolamentari, con un 1-1 firmato da Mandzukic e Dzeko.

ANDAMENTO LENTO ALL’INIZIO

Anche se è un’amichevole, anche se si è dall’altra parte dell’oceano, quando due squadre italiane si affrontano, almeno all’inizio, è il tatticismo a prevalere. E così, nei primi minuti, il gioco latita ed è ravvivato solo dai tentativi infruttuosi di Higuain, Dybala, Dzeko e Nainggolan.
Dopo il 10′ però la gara si vivacizza e dopo una bella intuizione di Dybala, che cerca di liberare Hoguain davanti ad Alisson, ma calibra male il passaggio, ci prova ancora Dzeko dal limite e la deviazione in angolo di Alex Sandro è provvidenziale.

LA JUVE PRENDE IL COMANDO

Al 23′ l’azione più piacevole del primo tempo, iniziata da Marchisio, prontissimo nel recuperare palla sulla tre quarti e a difenderla tra tre uomini, e conclusa dal traversone di Cuadrado e dal tocco sotto misura di Mandzukic, a lato. La Roma serra i ranghi, ma alla Juve non manca la pazienza: i bianconeri non forzano le giocate, la manovra è fluida e la gara si fa a senso unico. Pjanic sfiora l’incrocio con un esterno destro dal limite, quindi Higuain prova la girata e Allisson blocca a terra. Il gol è nell’aria e arriva al 29′: Alex Sandro trova il corridoio giusto per Mandzukic e lo libera davanti ad Allisson. Il croato per evitare l’uscita del portiere è costretto ad allargarsi, ma nonostante la posizione defilata indovina il diagonale per infilare in rete. La Roma prova ad aumentare il ritmo, ma i bianconeri si chiudono ottimamente e ripartono in velocità con improvvise verticalizzazioni, che costringono la difesa giallorossa a recuperi spesso affannosi.

DZEKO MANDA LA PARTITA AI RIGORI

La ripresa inizia con il solito valzer di sostituzioni di queste gare estive, anche se meno massiccio del solito, con la rete annullata a Dybala per fuorigioco e con la sventola di Strootman, che si stampa sull’incrocio. La Roma sembra più pimpante rispetto al primo tempo e Buffon deve compiere il primo intervento, non complesso, per bloccare la girata al volo di Dzeko su cross di Nainggolan. Ben più difficile è la doppia parata che Alisson deve compiere per respingere il tentativo di Douglas Costa, in campo al posto di Cuadrado, e il tap-in di Higuain, più rapido di tutti ad arrivare sulla ribattuta. Tra il 20′ e il 30” Allegri opera altri cinque cambi, facendo esordire anche Bernardeschi. Oltre alla fisionomia delle squadre però cambia anche il punteggio, perché alla mezz’ora Kolarov trova il fondo e dalla sinistra serve nell’area piccola Dzeko, che non ha nessuna difficoltà ad appoggiare in rete da due passi.

SUPER PINSOGLIO E MIRA PERFETTA

Nel finale di gara c’è il tempo di apprezzare una combinazione tra Douglas Costa e Bernardeschi, conclusa da quest’ultimo sull’esterno della rete, ma per decidere la sfida, come da regolamento Dell’International Champions Cup, servono i rigori. E dal dischetto i bianconeri sono semplicemente perfetti, con cinque centri su cinque, e hanno un Pinsoglio in più Il portiere, dopo l’ottima prestazione sfoderata nel secondo tempo di Miami contro il Paris Saint Germain, è di nuovo protagonista, parando il primo tiro di Tumminello, rischiando seriamente di neutralizzarne almeno altri due e regalando così ai compagni il successo nell’ultima gara americana. Un ottimo modo per affrontare le otto ore di aereo che riporteranno in patria i Campioni d’Italia.

ROMA-JUVENTUS 5-6 (1-1 d.t.r)

RETI: Mandzukic 29′ pt, Dzeko 29′ st
Sequenza rigori: Tumminello parato, Lichststeiner gol, Pellegrini gol, Barzagli gol, Iturbe gol, Bernardeschi gol, Bruno Peres gol, Khedira gol, Cengiz gol, Douglas Costa gol

ROMA
Alisson; Bruno Peres, Juan Jesus (1′ st Moreno), Fazio, Kolarov; Nainggolan (18′ st Pellegrini) , De Rossi (1′ st Gonalons), Strootman (18′ st Gerson,); Defrel (18′ st Cengiz), Dzeko (38′ st Tumminello) , Perotti (38′ st Iturbe)
A disposizione: Lobont, Romagnoli, Nura, Castan, Antonucci, Keba, Umar
Allenatore: Di Francesco

JUVENTUS
Buffon (20′ st Pinsoglio); De Sciglio (1′ st Lichtsteiner), Benatia (1′ st Barzagli), Rugani(1′ st Chiellini), Alex Sandro (20′ st Asamoah); Pjanic (20′ st Bentancur), Marchisio (1′ Khedira st); Cuadrado (1′ st Douglas Costa), Dybala (20′ st Bernardeschi), Mandzukic (20′ st Sturaro); Higuain (30′ st Kean)
A disposizione: Szczesny, Del Favero, Coccolo, Mandragora, Rincon, Lemina, Caligara
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Gonzalez
ASSISTENTI: Badea, Mckay
QUARTO UFFICIALE: Kelley

AMMONITI: 40′ pt Perotti, 17′ st Dzeko, 25′ st Chiellini)

fonte:juventus.com




VERSO JUVENTUS ROMA (VIDEO INTERVISTE E CALCIOMERCATO) Allegri: «Sarà un bel campionato»

Spalti gremiti questa mattina al Babson College per l’allenamento della Juventus alla vigilia della sfida contro la Roma, in programma domani al Gilette Stadium di Foxborough.

Oltre 300 tifosi sono arrivati dal New England, ma anche dal Canada e dalla California. E mentre i Club Doc della Silicon Valley, di Toronto e di Boston, insieme ai Member International, mostravano orgogliosi i propri striscioni, le maglie e addirittura i tatuaggi di Buffon e compagni, la squadra preparava l’ultima gara dell’International Champions Cup.

Dopo il riscaldamento e la parte atletica il gruppo si è dedicato al torello e alla circolazione palla e ai calci piazzati, per poi chiudere la seduta con la partitella e rimandare al pomeriggio il lavoro tattico. E prima di rientrare negli spogliatoi, naturalmente, una lunga sessione di autografi e di foto, per ringraziare il pubblico dell’affetto e della passione mostrata.

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ALLEGRI IN CONFERENZA STAMPA

«Un bilancio più che buono – sottolinea il tecnico – Questo periodo è importante per entrare in condizione sono contento di come i ragazzi hanno lavorato e approcciato le partite. Ora abbiamo un ultimo test importante, prima di tornare in Italia. Roma-Juve per noi è un allenamento in vista della preparazione alla Supercoppa. Giocheremo contro una squadra che lo scorso anno hanno fatto il proprio record di punti ed è una delle candidate alla vittoria dello scudetto».

TANTE SCELTE PER LA ROMA

Per quanto riguarda la formazione che inizierà la gara contro i giallorossi, Allegri non ha che l’imbarazzo della scelta: «Sono tutti disponibili, tranne Lemina, che ha un problema alla schiena e Szczesny, che oggi ha ripreso a correre e tornerà a disposizione per la partita contro il Tottenham. Veniamo da due giorni di lavoro intenso, valuterò se qualcuno dovrà rifiatare e qualcuno giocare un po’ di più. Douglas Costa? Domani giocherà un tempo, non so ancora se il primo o il secondo».

SU BERNARDESCHI

È arrivato in America solo da pochi giorni, ma domani vestirà per la prima volta la maglia bianconera Federico Bernardeschi, «un acquisto importante, un giocatore esuberante che ha portato grande entusiasmo. Deve integrarsi, capire il mondo Juventus, ma ha tutte le qualità per farlo e diventare un giocatore importante per i prossimi anni. Abbiamo giovani validi come Bernardeschi, Rugani, Bentancur, Pjaca…. Questo significa che la società ha lavorato molto bene»

IL PROSSIMO CAMPIONATO

Infine, uno sguardo al prossimo campionato, che mai come quest’anno si preannuncia combattuto: «C’è disponibilità da parte di tutti e di questo sono molto contento perché ce ne sarà bisogno per affrontare una stagione difficile. Ci sono i presupposti per vivere un’annata importante – conclude Allegri – Sarà un bel campionato, perché tutte si sono rinforzate e si deciderà alla fine. Serviranno meno punti, perché ci saranno più concorrenti. Il mercato? C’è ancora un mese di tempo e abbiamo la possibilità di rinforzare ulteriormente la squadra, anche se io preferirei che chiudesse il 31 luglio o almeno prima della partenza dei vari campionati»

Fonte: Juventus.com



La Juventus presenta Bernardeschi: «Juve, emozioni da vivere» (VIDEO CONFERENZA STAMPA E INTERVISTE)

L’attaccante indosserà la maglia numero 33: «La 10 mi piace, ma prima devo dimostrare di meritarla»

Federico Bernardeschi ha 23 anni, ma se non fosse famoso e con i lineamenti gentili, sfideremmo chiunque a indovinare la sua vera età. Perché la maturità e la consapevolezza con le quali affronta telecamere e taccuini durante la sua conferenza di presentazione al Babson College, sede bostoniana dei bianconeri, sono quelle dell’uomo maturo. Come le sue scelte, a cominciare dal numero di maglia, che stava diventando un tormentone.

«Eccolo», esordisce Federico, mostrando sorridente il 33, «perché sono credente. È stata una scelta condivisa con la società: la numero 10 mi piace, ma ho grande rispetto per quella maglia e devo dimostrare al mister, ai compagni e ai tifosi di meritarla».

LA JUVE, UN’EMOZIONE

«La Juventus rappresenta una parte di storia del calcio mondiale – spiega Bernardeschi – Da avversario mi ha sempre colpito la mentalità che è riuscita a mantenere negli anni. Arrivare qui per un giocatore è il massimo, perché vieni accolto da persone che hanno scritto la storia e provi emozioni uniche, che voglio vivere fino in fondo».Le prime Federico le ha provate al suo arrivo a Torino, trovando centinaia di tifosi ad aspettarlo al J|Medical: «Quell’accoglienza mi ha emozionato davvero tanto. Li ringrazio e spero di ripagarli sul campo».

CHE PERSONALITÀ!

Quello che colpisce subito di Federico è la personalità. «Non è presunzione – ci tiene a sottolineare – ma anzi umiltà. Umiltà consapevole direi: fa parte del gioco che un ragazzo che rientra in un trasferimento del genere abbia gli occhi puntati addosso, ma un giocatore deve prendersi queste responsabilità. Ho vissuto in pieno la trattativa, è stata bella ed emozionante, non era facile, ma grazie alla fiducia che la Juve mi ha dimostrato, al mio procuratore e alla persone che mi sono state vicine, siamo riusciti a chiuderla. Ringrazio la Fiorentina, per avermi fatto crescere e avermi fatto diventare un uomo».

Dopo il suo passaggio in bianconero Federico è stato preso di mira, soprattutto sui social, dai tifosi viola e la sua risposta è una lezione di vita: «Credo che ci sia una parte di società malsana, composta da augura la morte o brutte malattie. Io non voglio alimentarla, anzi ringrazio i tifosi che mi hanno fatto l’”in bocca al lupo”, pur dicendomi che ora non mi seguiranno più. Questa è la parte di società che sana, l’altra va messa in disparte. Perché fino a quando se la prende con noi che siamo ragazzi fortunati, non c’è problema. Lo diventa quando punta con persone più deboli».

I COMPAGNI

«Sono tutti forti e sarà bello giocare con ognuno di loro – continua Federico – Quando fai parte di un club così importante, in campo ti puoi divertire tanto. La concorrenza fa bene, crea stimoli, sia per me e per i miei compagni, e serve a raggiungere traguardi importanti. Buffon? È un esempio per tutti e quando hai un condottiero con questo spessore, ti viene più voglia di seguirlo.

GLI OBIETTIVI

«Io sono qui per aiutare la squadra a proseguire il percorso di questi ultimi sei anni – conclude Bernardeschi – Ripetersi nella vita è difficile e loro sono stati fenomenali, ora proveremo a vincere il settimo scudetto. La Champions? È difficilissima, ci sono mille sfaccettature, ma l’obiettivo sarà arrivare almeno nelle prime quattro posizioni»

Fonte: Juventus.com

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Higuain e doppio Marchisio, PSG battuto (VIDEO HIGHLIGHST E INTERVISTE)

La Juve supera i francesi all’Hard Rock Stadium di Miami con una prova convincente

LA JUVE PARTE BENE

Non sono diversi solo gli undici titolari, ma anche l’approccio: la Juve è aggressiva, pressa alto, fa girare palla con rapidità e precisione e Dybala spaventa subito Areola con un tiro a giro dal vertice destro dell’area che sfiora il palo. Sulle fasce i bianconeri riescono a trovare maggiormente la profondità, anche perché Yuri da una parte e Meunier dall’altra patiscono non poco la velocità di Cuadrado e Alex Sandro.

DUELLO ARGENTINO

La manovra del PSG è più lenta e permette alla Juve di ripiegare e coprirsi. Così il primo tiro dei francesi arriva solo al 18′ con Di Maria, che da fuori area manda a lato un diagonale rasoterra. È sempre l’argentino, qualche minuto più tardi, a cercare l’angolino dal limite, ma Buffon vola a deviare. La risposta bianconera è affidata a Dybala: il suo calcio piazzato viene alzato sopra la traversa da Areola, ma l’arbitro fa ripetere perché la barriera si avvicina troppo al punto di battuta. La Joya ci riprova, cambia angolo e sbaglia la mira di pochissimo e poco dopo arriva anche la sventola da fuori area di Cuadrado, che il portiere parigino che riesce a neutralizzare.

IL PIPITA COLPISCE

Quando sembra che il primo tempo debba chiudersi a reti bianche, ecco che spunta Higuain. Fino al 45′ il Pipita viene servito poco e allora decide di fare da solo andando a prendersi il pallone quasi a metà campo e puntando l’area. Quando la difesa parigina prova a chiudersi, chiede assistenza a Dybala, che non si tira certo indietro e gli serve un pallone con il contagiri, di modo che, quando il triangolo si chiude, tra il centravanti bianconero e il gol c’è solo Areola che prova un’uscita disperata, ma che viene superato con un morbido pallonetto che manda la Juve in vantaggio al riposo.

Maria (16′ st Pastore)
A disposizione: Bernede, Rabiot, Edouard
Allenatore: Emery

JUVENTUS
Buffon (20′ st Pinsoglio); Lichtsteiner (1′ st De Sciglio), Benatia (1′ st Barzagli), Chiellini(1′ st Mandragora), Alex Sandro (1′ st Asamoah); Khedira (1′ st Pjanic), Bentancur (1′ st Marchisio); Cuadrado (1′ st Sturaro), Dybala (1′ st Rincon), Mandzukic (1′ st Caligara); Higuain (1′ st Kean)
A disposizione: Del Favero, Coccolo, Lemina,
Allenatore: Massimiliano Allegri

AMMONITI: 23′ pt Bentancur, 15′ st Guedes

Fonte: Juventus.com



Federico Bernardeschi è bianconero! (Le sue prime parole – VIDEO )

L’attaccante classe ’94 ha firmato un contratto che lo lega alla Juventus fino al 2022

Federico Bernardeschi è ufficialmente un giocatore della Juventus. L’attaccante classe ’94 vestirà i colori bianconeri fino al 2022.

Questo il comunicato ufficiale:

ACCORDO CON LA FIORENTINA PER L’ACQUISIZIONE DEFINITIVA DEL CALCIATORE FEDERICO BERNARDESCHI

Torino, 24 luglio 2017 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società ACF Fiorentina S.p.A. per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Federico Bernardeschi. Il corrispettivo è stato fissato in € 40 milioni, pagabili in tre esercizi, e potrà incrementarsi di una quota pari al 10% del prezzo di un futuro trasferimento del calciatore, fino ad un massimo di € 5 milioni.

Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale fino al 30 giugno 2022.

Federico Bernardeschi è nato a Carrara il 16 febbraio 1994: 183cm per 75kg, l’attaccante toscano è cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, esordendo nella formazione Primavera nella stagione 2011/2012, anno in cui gioca stabilmente anche in Nazionale Under 18, ed affermandosi da protagonista assoluto nel 2012/2013, collezionando le prime convocazioni in Prima squadra, realizzando 17 gol nel Campionato Primavera(capocannoniere del Girone A) ed approdando alla Nazionale Under 19.

IL PRESTITO AL CROTONE NEL 2012/2013

L’esordio del nuovo fantasista bianconero tra i professionisti avviene l’otto settembre 2013, in Serie B, con la maglia del Crotone.

Dopo la doppietta realizzata nella prima giornata del Campionato Primavera per la Fiorentina contro il Palermo, Bernardeschi si trasferisce in prestito ai calabresi, mettendo insieme 39 presenze in cadetteria, play-off compresi, condite da 12 gol e cinque assist.

In questa stagione, Federico è protagonista anche in azzurro: inizia con la Nazionale Under 20 di Evani fino ad approdare all’Under 21 di Di Biagio, facendo il proprio esordio a marzo 2014.

IL RITORNO ALLA FIORENTINA E L’ESORDIO IN A E IN EUROPA

Dopo l’ottimo rendimento dimostrato nel prestito in Serie B, Bernardeschi torna alla Fiorentina: con i Viola arriva l’esordio nella massima serie, il 14 settembre 2014 contro il Genoa (a fine stagione saranno sette le presenze complessive) e quello in Europa League (tre gettoni e due gol contro Guingamp e Dinamo Minsk).

Nella stessa stagione il primo gol in campionato il 31 maggio 2015 nella vittoria per 3-0 sul Chievo che chiude la stagione dei toscani, nonchè la conferma in Nazionale Under 21. Federico  trascina gli Azzurrini di Di Biagio con perle come questa:

2015/2016: L’AFFERMAZIONE

La stagione 2015/2016 è, per Bernardeschi, quella del salto di qualità: 33 presenze in campionato, di cui 25 da titolare, condite da due gol e quattro assist, oltre ad un eccezionale ruolino di marcia in Europa League, con quattro reti in sette presenze.

A settembre, il talento toscano è tra i protagonisti dell’Under 21 ma il 24 marzo 2016 arriva l’esordio nella Nazionale maggiore di Conte, nell’amichevole pareggiata 1-1 con la Spagna a Udine.

Dopo quattro presenze complessive in azzurro, Federico parteciperà anche all’Europeoin Francia, giocando sessanta minuti contro l’Irlanda nell’ultima gara della fase a gironi.

2016/2017: IN DOPPIA CIFRA DI GOL E PROTAGONISTA IN POLONIA

Nella passata stagione, la 2016/2017, oltre a confermarsi in azzurro con Ventura (in campo nelle qualificazioni ai Mondiali contro la Macedonia e in amichevole contro la Germania), totalizza 42 presenze complessive con la Fiorentina, realizzando sei assist e segnando un gol in Coppa Italia, due in Europa League (contro Paok Salonicco e Borussia Monchengladbach) e raggiungendo la doppia cifra in campionato, con 11 reti complessive, comprese le doppiette contro Cagliari, Empoli e Napoli, risultando il giocatore più giovane ad avere segnato almeno dieci gol nell’ultimo campionato.

A fine stagione, gioca con l’Italia l’amichevole contro l’Uruguay e il match di qualificazione a Russia 2018 contro il Liechtenstein, segnando il suo primo gol in Nazionale maggiore, prima di tornare a disposizione di Di Biagio per l’Europeo Under 21in Polonia.

Con gli Azzurrini, gioca titolare tutte e quattro le gare e segna due gol: la rete, pesantissima, che vale la vittoria per 1-0 sulla Germania e il passaggio in semfinale, oltre al gol del provvisorio pareggio proprio in semifinale contro la Spagna.

COME GIOCA BERNARDESCHI

Tra Fiorentina, Crotone e Nazionale, Federico Bernardeschi ha saputo spaziare nei più svariati ruoli offensivi, agendo da vero e proprio fantasista laddove il modulo ha previsto la presenza di un trequartista, ma anche da esterno di attacco in un tridente e da ala in un centrocampo a quattro, impiegato a sinistra ma anche a destra, dove si distingue per la possibilità di rientrare col mancino.

Giocatore offensivo completo, il nuovo attaccante bianconero ha dimostrato di sapere eccellere nel tiro dalla distanza (quattro reti segnate da fuori area nell’ultimo campionato: meglio ha fatto soltanto Ljajic con sei) oltre ad avere una spiccata sensibilità per l’assist (quattro in quest’ultima stagione di campionato: secondo giocatore più giovane ad aver partecipato ad almeno 15 gol, dopo il laziale Keita). In generale, il talento toscano ha mandato ben 57 volte al tiro i propri compagni nella Serie A 2016/2017.

Non solo: le statistiche dimostrano anche l’abilità di Bernardeschi nel dribbling(sessanta quelli riusciti nell’ultima stagione di Serie A, meglio di qualsiasi altro giocatore della Fiorentina) e la notevole pericolosità sotto porta: soltanto una prima punta pure come Kalinic ha effettuato, infatti, più conclusioni in porta di Bernardeschi tra i giocatori viola nel campionato 2016/2017 (41 contro 28).

Un talento, quello del giovane carrarese, che ora è pronto alla definitiva consacrazione in maglia bianconera: benvenuto, Federico!


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