Festa grande per gli oltre tremila tifosi bianconeri giunti in Scozia per sostenere la Juventus nel match valevole per gli ottavi di finale della Champions League, tra loro anche un nostro socio Giuseppe Sorce. Hanno cantato a squarciagola e nella bolgia del Celtic Park sostenendo la loro squadra del cuore. Il triplo urlo di gioia dei tifosi bianconeri è stato l’unico ‘rombo di tuono’ percepito. Lo aveva invocato Neil Lennon, tecnico del Celtic per incutere timore alla Juventus. Invece, quell’esplosione fragorosa di gioia s’è abbattuta sui sostenitori scozzesi, in lacrime per la sconfitta pesante e un’eliminazione quasi certa.
Grande gioia per i tifosi della ‘Vecchia Signora’ che hanno assiepato il settore loro destinato. Tre gol per assicurasi i quarti di Champions League e per rompere un tabù che durava da 44 anni. Tutto merito di una squadra straordinaria, capace di mandare al tappeto un avversario che non perdeva in casa contro una squadra italiana dal lontano 1968/1969.
Ecco come commenta Giuseppe l’esperienza: “La trasferta di Glasgow è stata una delle più belle, indipendentemente dal risultato. Seguire la Juve in Europa è molto diverso dal seguirla in Italia. In Italia tutti odiano la Juve. Tutti giocano la partita della vita contro la Juve. In Europa, invece, il primo obiettivo delle squadre è portare in alto il proprio nome, infatti, secondo i quotidiani scozzesi, sono numerosi i tifosi che avevano già acquistato i biglietti per la partita di ritorno del 6 marzo allo Juventus Stadium e che, nonostante il punteggio, si presenteranno a Torino fra tre settimane. Parlando del viaggio, bisogna dire che non è stato breve e ha previsto uno scalo a Londra sia all’andata che al ritorno. I controlli della polizia sono stati molto severi sia a Londra che a Glasgow e abbiamo subito capito che aria tirasse,
quando, all’atterraggio in Scozia, un nostro tifoso è stato arrestato e processato per direttissima per insulti ad una hostess. Giunti in Scozia alle 16.35 locali, siamo riusciti a presentarci con largo anticipo al Celtic Park, dove il fischio d’inizio era fissato per le 19.45 (20.45 italiane). I controlli allo stadio non sono stati più accurati che allo Juventus Stadium, ma sicuramente molto di più che in altri stadi italiani. Una volta dentro l’impianto, a separarci dai tifosi avversari era solo un cordone di stewards, coadiuvati da numerosi agenti della polizia locale. L’accoglienza degli avversari comunque non è stata amichevole, la coreografia infatti riprendeva la parola “Rubentus”, molto gradita agli antijuventini. Come prevedibile, la famosa canzone “You’ll never walk alone” è stata cantata pochi minuti prima della partita da tutti i 53mila tifosi di casa. E’ stato un grande spettacolo, che non ha però impaurito nessuno dei nostri. E’ stata una bolgia molto rumorosa, ma poco temibile. Il risultato finale di 3-0 per la Juve ci ha resi molto contenti, il Celtic non perdeva 3-0 in casa dal 1995, è un’ulteriore consacrazione del nostro ritorno ad alti livelli in Europa, che acquisisce ancora più valore vista la retrocessione in B e l’inferno passato negli anni scorsi. Ma alla Juve conosciamo un solo credo, quello della vittoria. Siamo tornati sulla nostra strada, anche se non è stato ancora fatto niente. Da segnalare a fine partita un episodio molto singolare. I tifosi scozzesi sono venuti in prossimità del nostro settore e hanno scambiato con noi sciarpe e vessilli. Un ragazzo piangeva copiosamente ed è stato applaudito, un altro, forse per ottenere il plauso della folla, si è spogliato regalandoci anche la sua maglia. Anche se eravamo circa in 3500, il mio pensiero va anche a tutti i tifosi mussomelesi, in particolare a tutti i soci nonchè amici dello Juventus Club Doc Mussomeli, che da casa hanno seguito la partita in televisione, ma non per questo senza minor entusiasmo e passione verso i nostri colori. Forza Juve.”